Personaggi africani: pastori di mucche

Personaggi africani: pastori di mucche

Padre Oliviero Ferro

Quando ero a Baraka, sulle rive del lago Tanganika (Congo), come parrocchia avevamo un settore sulle montagne, dove vivevano i pastori Banyamulenge (venuti dal Ruanda). Era alti, slanciati e spesso venivano a valle per acquistare le lamiere in alluminio per la copertura della capanne, del cibo (pesce e altro) e ciò che poteva rendere migliore la loro vita. Qualche volta sono andato a trovarli  e vivere con loro qualche giorno. Eravamo oltre i 1500 metri di altezza. La strada era faticosa. Quando li incontravo, mi meravigliavo della loro velocità nel salire. Non facevano i tornanti, ma andavano diritti verso l’alto . Ogni tanto ci fermavamo per riprendere fiato e davanti a noi c’era il panorama del lago. Soprattutto verso sera si vedeva il sole che lentamente scendeva nel lago e la luna che piano piano prendeva il suo posto. Noi eravamo già arrivati a destinazione. Venivamo accolti con gioia. Ci davano una capanna circolare. Era “cementata” con quello che le mucche rilasciavano dopo il pasto e quindi aveva un certo odore…bastava non farci caso. Si mangiava insieme. Mi ricordo sempre il pollo (appena scottato e un pochino duro da masticare). Loro non avevano problemi, masticavano anche le ossa. Un po’ di acqua o di latte cagliato. Quindi l’incontro di preghiera e una chiacchierata insieme, intorno al fuoco. C’erano dei problemi. Quando avevi bisogno di andare in un certo posto per problemi fisici, andavi in una capanna, chiusa verso la montagna, ma aperta verso la valle. L’importante era tenersi forte per non scivolare…Poi una bella dormita. Il giorno dopo, sveglia con il sole appena spuntato all’orizzonte che inondava di luce il lago. I bambini, vestiti di aria, andavano sotto la mucca per lavarsi tranquillamente. Era un liquido medicinale. Noi, più avanti negli anni, ci accontentavamo dell’acqua normale (non si sa mai). I pastori cominciavano a portare le mucche al pascolo, chiamandole per nome. Ci veniva servita la colazione (latte con la polentina di mais). Poi cominciavano gli incontri, la celebrazione della messa, il pranzo e quindi la discesa verso valle, avendo sempre il panorama del lago davanti agli occhi. Nel frattempo i pastori continuavano a seguire le loro mucche, la loro ricchezza. Sarebbero servite, tra l’altro, per pagare la dote del matrimonio. A volte si sentiva dire di una ragazza “sei bella come una mucca” (cioè sei importante…perché, attraverso di te, avremo altre mucche…). Ognuno ha le sue tradizioni . Anche se non le capiamo completamente, fanno parte della loro vita.