Le tasse e la Costituzione

Le tasse e la Costituzione
Giulio Caso
Pochi sanno distinguere i tre tipi di tasse, imposte e oneri tra quelli in vigore in Italia.
Secondo la costituzione:
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. (art. 53).
Ebbene l’argomento del giorno  è la flat tax per la quale si battono quelli che la reputano utile per un rilancio economico/imprenditoriale del Paese e chi l’avversa perché sarebbe nelle more dei dettami costituzionali che, come sopra indicato, impone “chi più ha, più paghi”, cioè che le tasse devono essere, almeno, direttamente proporzionali al reddito.
Stranamente quasi tutti trascurano, però, un altro tipo di tassazione, oneri, imposte ecc. “quelle inversamente proporzionali al reddito”.
Si, amici lettori e sono del tipo: più hai, meno paghi in proporzione. Sono tutti i balzelli fissi:
imposte di registro, imposte sui consumi dei beni di prima necessità, tassa di circolazione, quota fissa (oneri di sistema) su luce, gas, imposta di detenzione (canone televisivo), quote fisse professionali e commerciali. Ma saranno di più.
Tutte quante sono a prescindere  dal reddito, dal prezzo. Quindi gravano, in proporzione, di più sulle classi sociali meno abbienti, che sui ricchi, per i quali sono trascurabili.
Gli aspiranti governanti, pensassero anche a questo problema reale che incide molto sull’equità sociale e aderenza costituzionale.