Personaggi africani: infermiere

Personaggi africani: infermiere

Padre Oliviero Ferro

A tutti capita di ammalarsi e allora bisogna farsi curare da qualcuno, o andare all’ospedale. Bisogna farsi visitare e il primo che ci accoglie è sempre l’infermiere (del dottore ne parleremo in un altro racconto). Sempre accogliente, gentile. Insomma fa il suo mestiere come si deve. Però non ha tutti i mezzi. Spesso è sottopagato o pagato tardi e allora, anche lui, dovrà arrangiarsi, se vuole mangiare. Ti dirà che per vedere il dottore (a proposito in molti paesi africani non c’è l’assistenza medica come in Italia e quindi si paga tutto) bisogna preparare un po’ di soldi. Lui ti farà l’anamnesi, cioè scriverà tutto quello che gli dirai e per prima cosa ti dirà di pagarlo subito, altrimenti niente “foglietto magico” per andare in farmacia a ritirare (pagare ) le medicine. Poi, se ti devi ricoverare in ospedale, preparati, perché dovrai portare tutto (mangiare, vestiti, materiale medico: siringhe…) ed essere disponibile di essere messo in una stanza con diverse persone. L’infermiere sarà quello che tiene i contatti con il medico e che ti trasmetterà le sue direttive. Se non le osserverai, coraggio, la tua degenza sarà lunga e non uscirai presto dall’ospedale senza aver pagato. Anch’io sono stato in un ospedale per una settimana. E’ vero mi portavano da mangiare, le medicine, però dovevo pagarLe. Poi, c’era l’abitudine, se così si può dire, che alla sera venivano dei gruppi religiosi a fare i “maombi”, le preghiere per chiedere la guarigione dei malati che a quell’ora avrebbero avuto anche piacere di riposarsi. Ma non si poteva fare niente. Eravamo “ospiti” dell’ospedale. E poi, andando a trovare i malati, colpiva sempre la differenza tra chi era ricco ed aveva una stanzetta tutta per sé e gli altri invece ammassati in un cameroncino. Era sempre l’infermiere che si curava di questa sistemazione (con il ringraziamento concreto da parte di chi poteva). Certo, c’erano degli infermieri che facevano il servizio con amore verso il malato. Anche i cristiani delle piccole comunità andavano a trovare i malati (ero ammalato e siete venuti a visitarmi). Non tutti potevano andare all’ospedale e rimanevano nello loro case. Così qualche infermiere, che faceva parte della parrocchia, si metteva a disposizione per curarlo, per stare loro vicino.