Personaggi africani: Ministrante (Chierichetto-a)

Personaggi africani: Ministrante (Chierichetto-a)

Padre Oliviero Ferro

Un gruppo molto numeroso (anche importante) nelle parrocchie in Africa è quello dei chierichetti e chierichette. Sono loro che, in effetti, dirigono e guidano la celebrazione. Per prima cosa, hanno sempre un incontro settimanale in cui fanno la formazione liturgica, la preparazione per le varie celebrazioni. Quando arriva qualcuno di importante (vescovo…), si intensificano gli incontri, come per la Settimana santa. Il-la responsabile, con l’aiuto del parroco o di un responsabile della parrocchia, spiega nei dettagli tutto quello che si deve fare e distribuisce gli incarichi. Poi naturalmente, si faranno le prove, soprattutto nei giorni prima dell’evento. Ma certo non ci si limita solo a questo. Nella parrocchia, come già abbiamo detto, hanno una loro vita di gruppo. Ci si aiuta insieme, quando qualcuno ha dei problemi (personali, di malattia o familiari). Si fanno dei lavoretti per avere una cassa comune, utile per ogni necessità. Partecipano, dove è possibile, agli incontri di vicariato o diocesani. Naturalmente hanno cura del loro vestito che indosseranno durante le celebrazioni. La domenica è il giorno in cui diventano protagonisti. Sono sempre tanti. Si inizia con la processioni danzata, mentre il coro canta insieme alla gente. E’ uno spettacolo e anche i celebranti sono trascinati in questo momento di gioia, perché la domenica è il giorno della festa, della resurrezione di Gesù. E quindi dall’inizio si deve fare festa. Poi, ognuno svolgerà il suo incarico nel miglior modo possibile, sotto l’occhio vigile del responsabile, pronto a intervenire se qualcosa non funziona bene. Insieme con loro e con gli altri protagonisti della celebrazione domenicale, come degli altri momenti dell’anno liturgico, ci si sente parte della comunità ecclesiale. Loro ci aiutano, ci correggono quando è necessario, ci danno dei consigli, dei suggerimenti. Ed è bene ascoltarli, perché svolgono un ruolo importante e aiutano la comunità a vivere meglio la celebrazione. Di loro, come di tanti altri, ho un ricordo bello. Poi, se ogni tanto, il parroco dà un contributo per la loro cassa comune, fa loro piacere, così si sentono, anche in questo modo, valorizzati e ringraziati.