Personaggi africani: autista di camion

Personaggi africani: autista di camion

Padre Oliviero Ferro

Forse abbiamo sempre pensato che un camion servisse solo per portare delle merci. Ma non sempre è così. Ad esempio in Africa, fa il doppio servizio: persone e cose. Il “capitano” di questo “battello su due ruote” è l’autista, uno che non ha paura di niente, insieme al suo “boy chauffeur” (il suo aiutante). Quando si deve partire, sono tutti e due lì pronti ad accogliere persone e cose. Naturalmente, per prima cose, vengono caricate le merci. Quante? Si arriva fino al livello della capienza. Poi, salgono anche le persone con i loro bagagli. E quindi…via si parte. E qui comincia l’avventura. Quanto durerà? Non c’è limite al tempo, perché tutto dipende dal tempo, da chi si incontra per strada (posti di blocco), da eventuali incidenti o rotture , e dalla pazienza e competenza di chi guida. Se, ad esempio si deve attraversare la foresta nel periodo delle piogge, può capitare che la strada sia scivolosa, fangosa e che quindi si finisca in qualche buca con tutto il camion. Allora i passeggeri dovranno scendere, magari scaricare la merce e spalare, spingere per uscire da questo inconveniente. Può prendere anche tutta la giornata o più. E finalmente, si riparte, dopo aver mangiato e bevuto (acqua o birra) in attesa della prossima buca.

Può capitare, arrivando ai ponti, che ci siano solo dei tronchi e quindi bisogna fare molta attenzione per passare dall’altra parte. O se sono dei ponti che hanno alla base delle rotaie in ferro e delle tavole, c’è il rischio che qualcuna si spezzi e che il camion resti incastrato. Allora, solito lavoro per toglierlo fuori. Se tutto va bene e non ci sono altri incidenti, si può arrivare. Da notare che lungo le strade non ci sono gli impianti per fare benzina o gasolio, ma bisogna portarsi dietro delle taniche con il prezioso liquido. A volte succede, purtroppo, che nelle discese parte il freno e allora il camion rotola velocemente in  basso con tutte le conseguenze del caso (feriti, morti e rotture varie). Si aspetta che qualcuno passi per aiutare a uscire da questa situazione, per curare chi si è fatto male e per andare a cercare i pezzi di ricambio. Da non dimenticare i posti di blocco della polizia, per cui il transitare richiede sempre una “collaborazione”, altrimenti si resta in attesa che il capo pattuglia dia il via libera, dopo essere stato “ricompensato”.