Personaggi africani: militare-comandante

Personaggi africani: militare-comandante
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Padre Oliviero Ferro

Ho avuto l’opportunità, quando ero in Congo, a Luvungi, di andare in una campo militare dei paracommando (paracadutisti). Mi aveva invitato il comandante per celebrare la messa in lingala (una delle quattro lingue nazionali del Congo RDC oltre alle altre 400). Mi ero preparato un po’, leggendo i testi. E così, una domenica pomeriggio sono andato. C’erano tutti i militari del campo con i vari comandanti. Credo di essermela cavata decentemente. Naturalmente, dopo si è mangiato qualcosa insieme. E’ stato importante andare, perché in questo modo si posso iniziare dei rapporti di conoscenza, amicizia. Insomma, quando c’è qualche problema (e i militari ne creavano parecchi, soprattutto quelli che non avevano responsabilità di comando, a causa delle paghe da fame che ricevevano), si poteva tentare di risolvere le situazioni. Certo c’era qualcuno che non ci sentiva molto da queste orecchie. Infatti, capitava che di notte davano le loro divise ai figli e questi facevano dei posti di blocco per inquietare la gente, per farsi dare quei pochi soldi che avevano. C’erano poi anche dei comandanti (in questo caso con la responsabilità sul lago Tanganika) che decidevano di chiudere la pesca nel lago, ma imponevano ai pescatori di portare un sacco di pesci per loro. Altrimenti avrebbero avuto il sequestro di reti e piroghe. Naturalmente queste erano delle ingiustizie. E così pure, i militari, alla sera dovevano portare al comandante, una parte di quello che avevano “guadagnato” (rubato ingiustamente alla gente). Il più forte aveva il diritto di ricevere, ai più deboli (i soldati) dovevano arrangiarsi. Certo, non tutti erano così, c’era anche chi cercava di rispettare la gente. Ma una buona parte pensava solo a se stesso. E lo vediamo ancora oggi, in tutte le guerre in Africa, dove ogni comandante si fa il suo piccolo esercito con tutte le conseguenze negative per la gente. Speriamo che qualcosa cambi, cominciando dai politici di tutte le tribù e dalle multinazionali che vogliono impadronirsi dei minerali di queste nazioni. La speranza è dura a morire.