Avventure missionarie: musica africana

Avventure missionarie: musica africana

Padre Oliviero Ferro

Hai mai visto danzare un bambino? Forse ti chiederai come lo fa? E’ semplice. Quando era ancora dentro la pancia della mamma, lei danzava e quindi il movimento si è trasmesso al figlio. E così, al primo suono di tamburo o di balano o di altri strumenti, anche lui danza felice. Per noi che veniamo dall’Europa, ci è più facile stare a guardare la gente che danza che entrare nel cerchio. Ma quando partecipi a una messa, allora tutto cambia. Se non sei malato o con la testa tra le nuvole, non puoi fare a meno di danzare, di battere le mani. Insomma anche tu sei coinvolto. Magari non sarai molto disinvolto (a volte mi sembrava di essere un sacco di patate!), ma piano piano ti sentirai a casa tua. E sarai felice. Lo faceva tanti secoli fa anche il re Davide, quando accompagnò l’arca dell’alleanza a Gerusalemme. Era tra i primi (anche se sua moglie lo criticava), ma lui rispose che non lo faceva per farsi vedere, ma perché era felice e quindi danzava. Musica e canto e strumenti musicali. Normalmente si usa il tamburo di varie dimensioni, suonato non solo dai maschi, ma anche dalle ragazze. Poi si usa il balafon (una specie di pianola tradizionale, suonata con due bastoni e su dei listelli di legno con una cassa armonica). Ci sono anche altri strumenti tradizionali a fiato, fatti in bambù o altro materiale(tipo flauti). Una volta, durante la festa del Ringraziamento, anche i capi tradizionali hanno partecipato alla messa ed erano accompagnati dalla loro banda tradizionale. Tutta la chiesa vibrava e tutti danzavano. Qualcuno potrebbe dire: “Ma non vi stancate? Ciò rende lunga la celebrazione”. Ma quando si va ai concerti, non si dice mai che si rimane troppo tempo. E così la musica fa parte dell’anima del popolo africano. Poi rientrando in Italia, ho visto che in alcune regioni, quando qualche  strumento inizia a far sentire la sua voce (come in Sardegna (organetto, fisarmonica  e launeddas) tutti si prendono per mano e formano un grande cerchio e danzano. E così si rafforza lo stare insieme.