Salerno…ritardi storici!

Salerno…ritardi storici!
foto Massimo Pica

Gaetano Perillo

Trovo molto condivisibile l’appello di Michelangelo Russo sulle Cronache di Salerno affinché la Fontana Felice di via Roma sia sottratta al degrado, sia riportata all’antica splendida configurazione che le fu data dal suo ideatore Ugo Marano e soprattutto non venga sacrificata per far posto al costruendo parcheggio interrato previsto nella zona. 

Da qui il passo è breve per interrogarsi giustamente su quali inspiegabili motivi si fondano i ritardi che si accumulano per realizzare gli altri box interrati a piazza Cavour e quelli per completare il rifacimento delle facciate di Palazzo Santoro.

Purtroppo non sono i soli esempi da citare per sottolineare come tutta Salerno – in quanto tale – sembra indifferente o incapace di superare la logica dei ritardi endemici che attanagliano le sue attività realizzative nei settori delle opere pubbliche, private e/o in cooperazione. 

Varie sono le motivazioni: si scopre che i fondi sono insufficienti, oppure le…ferree leggi della protezione ambientale impongono analisi e valutazioni che, distribuite per vari Enti, sembrano mai pervenire a conclusioni certe, oppure in corso d’opera risultano progettazioni errate o incomplete o non pienamente rispondenti alle esigenze, oppure dopo tanti iter approvativi in sede tecnica e amministrativa si evidenziano discordanze fra progetti preliminari definitivi ed esecutivi, oppure solo raramente si evitano contenziosi per l’aggiudicazione dei lavori senza il ricorso alla Magistratura in tutti i suoi gradi di giudizio, oppure…ecc.

E tutto questo in un intrigato e autoreferenziale ambito di…sana burocrazia!

Fatto sta che basta guardarsi in giro per accorgersi dell’esistenza di tanti esempi dove, anche per effetto del processo decisionale che si incaglia sul da farsi, qualsiasi iniziativa resta al palo oppure si aprono cantieri interminabili, con esiti incerti e con intrighi di responsabilità o irresponsabilità indecifrabili.

Non sfuggono ad una disanima oggettiva:

  • le facciate non ripristinate della Chiesa di Sant’Anna al porto, della Casa del Combattente, della Camera di Commercio e di altri edifici, specie nel Centro Storico; 
  • Il cantiere incompleto e non rimosso dell’ex Intendenza di Finanza a via Stanislao Lista;
  • Il rudere sempre in piedi e in bella evidenza addossato al teatro P.P.Pasolini, di cui sembra che si voglia sminuire il completo rifacimento delle parti esterne, in via di ultimazione;
  • I binari sul lungomare, in parte rimossi, in parte parzialmente interrati, in parte coperti, e comunque sempre un pericolo per pedoni, ciclisti;
  • La persistenza dello scarico a mare dei residui inquinanti portati dal rio Fusandola e dal rigagnolo di fogna proprio in prossimità dell’area balneabile di Santa Teresa; 
  • Il limbo in cui viene tenuto l’edificio dell’ex Tribunale di Corso V. Emanuele;
  • L’ex Caserma Carrano di via San Benedetto, non più Foresteria Ufficiali, ed ora di incerta destinazione d’uso ;
  • La Carnale, situata inutilmente in posizione sopraelevata per un panorama non concesso, e non solo;
  • Le opere accessorie e di contorno per il Conservatorio Umberto I;
  • Gli edifici delle ex Carceri situate nel Centro Storico;
  • La ricollocazione del Museo dello Sbarco e di Salerno Capitale;
  • Torre Angellara, che continua a sfigurare per il suo disuso in confronto ad altre costruzioni analoghe, ad esempio sulla Costiera Amalfitana;
  • La dilazione reiterata dell’apertura degli esercizi commerciali situati sul perimetro esterno del sotto piazza di Piazza della Libertà, nonché il vuoto tuttora  visibile in tutti i locali situati nel portico del Crescent;
  • L’ex Pastificio Amato, di cui da anni viene mostrato solo il plastico di come verrà, senza che sul terreno si vedano tangibili progressi;
  • Il prolungamento della pista dell’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi e la ristrutturazione dello stesso per adeguarlo alle funzioni di scalo di media potenzialità;
  • La Porta Ovest e il definitivo assetto per le opere di raccordo col territorio all’uscita dalle gallerie;
  • La decisione sulla adozione o meno del doppio senso di marcia per autovetture e motocicli su via Benedetto Croce  nel tratto dall’incrocio con via Alfonso Gatto e piazza Alario;
  • La ipotizzata nuova disciplina di traffico per viale Unità d’Italia (doppio senso di marcia?) e strade circostanti;
  • La persistente inagibilità della curva Nord dello Stadio Arechi;
  • Il ripristino o l’eventuale trasformazione della grande fontana adiacente al Grand Hotel Salerno e l’apertura al traffico della via di collegamento del lungomare Tafuri con via Torrione;
  • L’ex Ostello della Gioventù che continua nella sua…nuova funzione di Ostello per i senzatetto;
  • La sempre parziale e incompleta fruizione del Centro Storico – parte alta – sia perché per tanti importanti edifici sembra che prevalga la rassegnazione di tenerli abbandonati e in rovina, sia perché non partono iniziative per far conoscere ed effettuare visite guidate ai punti più meritevoli esistenti, a piedi o con l’ausilio di navette;
  • La debole propensione a creare una simbiosi turistica, culturale, gastronomica con la provincia, specie il Cilento, a similitudine di altre aree, vedasi Viterbo, dove i visitatori e i turisti vengono incentivati a prolungare la permanenza in città mediante la proposizione di escursioni giornaliere verso località dell’hinterland, per far conoscere le loro caratteristiche spesso poco note, pur essendo di indubbia validità.

Non vado oltre, anche per non appesantire troppo l’esposizione. 

Ma sono certo che altre situazioni potrebbero essere menzionate. Esse aggraverebbero ulteriormente l’immagine di questa città, le cui positive potenzialità sono compromesse da paralizzanti rallentamenti del suo sviluppo e di una armonica crescita.