Mercato San Severino: Giubileo vincenziano alla chiesa di San Giovanni

Anna Maria Noia

Una nuova iniziativa per la parrocchia di S. Maria delle Grazie in S. Giovanni in Parco: il 24 febbraio, una celebrazione eucaristica (in realtà, una concelebrazione con la presenza di sua eccellenza Gerardo Pierro – vescovo emerito della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno) per ricordare il 600simo anniversario del transito al Cielo di S. Vincenzo Ferrer (o Ferreri). Ore 11: una Messa solenne ospitata, appunto, nella chiesa dove è venerato il simulacro (la statua, l’icona) del taumaturgo. Detto: “l’angelo dell’Apocalisse”, per la predicazione tonante e potente verso le genti e i fedeli di Valencia – in Spagna – e di Vannes (Francia) dove è deceduto. Un santo veemente, vissuto nel delicato periodo della Cattività Avignonese (antipapa o “doppio” papa…), momento cruciale per la storia della Chiesa: 1350-1419. Gli anni in cui visse ed operò, tra gli altri, anche la mistica Caterina da Siena – una delle poche figure ieratiche femminili a godere (a potersi “fregiare”) del titolo di Dottore della Chiesa. La celebrazione è stata fortemente voluta dal parroco don Peppino Iannone – alla guida di S. Giovanni da molti anni. Assieme a tanti alacri collaboratori (sacrestani, catechisti, incaricati vari…). Per festeggiare, degnamente, quello che è a tutti gli effetti “l’anno giubilare” vincenziano – dal 2018, con svariate iniziative e l’allestimento del presepe in tema con tali manifestazioni (religiose e non), in onore di un personaggio amatissimo dai Sanseverinesi di tutto il mondo – che si riuniscono o radunano nel periodo estivo per partecipare alla processione (non mancano “kermesse” collaterali). Dal primo agosto dell’anno scorso fino all’estate 2019, si può lucrare – per intercessione di questo santo taumaturgo – l’indulgenza plenaria “vincenziana”, applicabile a sé stessi e/o ai defunti. Recitando un Pater, Ave (e – secondo molti – anche un Gloria) suffragando le intenzioni del santo pontefice, si può essere “liberati” e mondati (se davvero pentiti, con contrizione e dispiacere) da tutti i peccati veniali (ma, in alcune occasioni, anche mortali). La manifestazione, la santa Messa (ore 11) è (stata) animata dal coro parrocchiale “Armonia 2000” – diretto (per l’occasione) dal maestro Aniello Napoli. Ecco, per la cronaca, la “scaletta” (il “palinsesto”) e la successione di alcuni canti performati da questa corale parrocchiale – una delle attive realtà a S. Giovanni, assieme (naturalmente) ad altri cori con numerosi cantori e assieme ad altri collaboratori. “Aprite le porte a Cristo” (del liturgista e compositore romano Marco Frisina – in onore di S. Giovanni Paolo II); il Kyrie e il Gloria; poi, il Salmo per l’occasione; l’Alleluia (Cantico dell’Agnello); “Come il cervo va all’acqua viva”; il Santo; l’Agnello di Dio; “Cristo nostra Pasqua” (sempre a cura di Frisina) e – dulcis in fundo – l’inno popolare a S. Vincenzo – il domenicano che, assieme a S. Tommaso d’Aquino, è venerato in S. Giovanni. S. Tommaso visitò il castello della nobile famiglia Sanseverino (creata da Troisio de Sancto Severino). Una o – secondo alcuni – due sue sorelle (Maria e/o Teodora) andarono in sposa ai principi di S. Severino. Anche S. Domenico è uno dei santi più importanti nell’ottica culturale di Mercato S. Severino. Attesi all’evento numerosi avventori, tra i quali un nutrito gruppo di fedeli proveniente da Cava De’ Tirreni. A loro è stata “dedicata” un’apposita “spiegazione” da parte di ciceroni sanseverinesi. In programma le visite guidate al municipio e alla chiesa stessa. All’ingresso dell’edificio di culto, un apposito “Libro registro” – su cui apporre, volendo, un pensiero o una dedica, un ricordo o un’impressione riguardo il giubileo vincenziano. Hanno assicurato la presenza il primo cittadino Antonio Somma, l’assessore alla Cultura Enza Cavaliere e altre autorità civili e militari – oltre che religiose.