Fisciano: Ateneo, svolto Convegno “Trasparenza, Legalità e Performance. Vecchie sfide e nuovi approcci”

Venerdì 8 giugno l’Università di Salerno ha ospitato una folta platea di accademici, professionisti e rappresentanti di innumerevoli istituzioni. Accomodati in poltrona, in piedi o seduti sui gradini, hanno tutti seguito con attento silenzio un incalzante dibattito su Trasparenza, Legalità e Performance, organizzato dal Centro Interdipartimentale per la ricerca in Diritto, Economia e Management della Pubblica Amministrazione (CIRPA) in collaborazione con il Master di II livello in Direzione delle Aziende e delle Organizzazioni Sanitarie (DAOSan).

Padroni di casa, anche a nome del Rettore Tommasetti, il prof. Vincenzo Loia – Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali Management & Innovation Systems – e la prof.ssa Paola Adinolfi, Direttore del CIRPA e del Master DAOSan. Al tavolo dei relatori un “triangolo” di eccellenza: Raffaele Cantone, Presidente Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Fernando Giancotti, Comandante della Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare, e Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo nonché attuale Assessore alle Politiche per la Sicurezza e la Legalità della Regione Campania. Sul tavolo una tematica di grande attualità e soprattutto di forte respiro etico, come sottolineato dal prof. Loia.

Raffaele Cantone parte dalla citazione del Presidente Mattarella, che definisce la corruzione come “furto di democrazia”, per enfatizzare i pilastri portanti su cui si fonda il contrasto alla corruzione a partire dalla Legge Severino del 2012: il ruolo attivo delle amministrazioni pubbliche, non più soggetto passivo delle attività di controllo; la trasparenza; l’analisi dei processi organizzativi che consente di individuare misure preventive ad hoc per le diverse amministrazioni; infine, la formazione dei professionisti che lavorano nella P.A.

Il generale Giancotti riflette ad ampio raggio sulla devianza dalle regole, illustra recentissimi progetti di cambiamento attuati in Aeronautica Militare fornendo così la ricetta frutto della sua qualificata esperienza: collaborazione e attenzione alle persone, leadership determinata e capillarizzata, resilienza etica, sistemi digitali per la gestione dei processi, indicatori chiave delle devianze.

A chiudere il cerchio è Franco Roberti che, dopo aver discusso sulla complessità delle misure e degli strumenti di prevenzione e repressione della corruzione, sottolinea la necessità di affidarli a magistrati e forze di polizia altamente specializzati. Si appella, poi, alla necessità di costruire una relazione di fiducia tra Stato e cittadini, riprendendo il concetto di fiducia espresso da Giancotti quale “essenza e straordinario moltiplicatore dell’efficacia dell’azione collettiva”.

Al termine del vivace dibattito finale, conclude i lavori Paola Adinolfi: “Solo una visione sistemica che mette in sinergia interventi normativi, da un lato, e organizzativo-gestionali, dall’altro, evita che la lotta alla corruzione si spezzetti in mille frantumi che coesistono come pezzi incompiuti di un monumento alla Legalità”.