Mercato San Severino: Sessa Group, Palazzetto dello Sport, precisazioni

Mercato San Severino: Sessa Group, Palazzetto dello Sport, precisazioni

Alla luce delle notizie giornalistiche degli ultimi giorni in merito all’intervento, nella forma del project financing, aggiudicato dalla Sessa Group ed in corso di realizzazione nell’area adiacente via Aldo Moro, a Mercato S. Severino, si ritiene doveroso, per una corretta informazione circa il procedimento in corso, e a tutela dell’Assistito, fare alcune precisazioni, di seguito riportate.

«Le notizie pubblicate a più riprese negli ultimi giorni dagli organi di stampa, non solo locali, impongono la necessità di fare alcune importanti precisazioni, a rettifica di talune inesattezze e a tutela del nostro Assistito.

In primo luogo, è stato più volte sostenuto che il progetto che la Sessa Group é chiamata a realizzare manchi dell’autorizzazione paesaggistica prevista.

La notizia non corrisponde a verità.

Vi é, al contrario, un parere favorevole appositamente emesso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, con conseguente autorizzazione paesaggistica debitamente rilasciata e protocollata.

Il dato è ricavabile dagli stessi atti a disposizione dell’autorità giudiziaria.

In secondo luogo, va precisato che la Corte di Cassazione ha ritenuto di mantenere il sequestro allo stato degli atti e dell’attuale fase del procedimento, salvo ogni ulteriore e necessario approfondimento di merito che può essere fatto soltanto nel processo, il quale – va ricordato – ancora deve iniziare.

Va perciò ribadito che nessuna illegittimità é stata ancora accertata, neppure in sede amministrativa, laddove nessun atto relativo al progetto ci risulta sia stato mai impugnato. Pertanto, ogni affermazione che sostenga il contrario lede ingiustamente i diritti e la posizione del nostro Assistito, che sarà tutelata in ogni sede ritenuta necessaria.

Quel che emerge dagli atti, è che il nostro Assistito ha agito entro i confini e nel rispetto degli atti amministrativi e autorizzativi emessi e rilasciati dagli Enti preposti per la realizzazione del progetto, il quale è stato approvato dal massimo consesso dell’Ente territoriale, ovvero il Consiglio Comunale.

In questo quadro sorprende – come pure si è scritto – che il Comune valuti la possibilità di costituirsi parte civile. Ove emergesse un’illegittimità degli atti amministrativi al vaglio della magistratura, l’unica danneggiata risulterebbe la società nostra Assistita».

Gli Avvocati

Antonio Picarella e Massimiliano Forte