Fisciano: Lancusi, XIII Ediz. Rassegna Canora “Natal Cantando”, riconoscimento a padre Anacleto Bracco

Nella Chiesa di San Martino a Lancusi di Fisciano  domenica  3 dicembre, con inizio alle ore  16,   si rinnova il tradizionale appuntamento con la rassegna “Natal Cantando”, giunta alla XIII edizione e che vede esibirsi gli appassionati del bel canto impegnati nell’esecuzione di brani sia di matrice religiosa che di diretta derivazione natalizia. La rassegna canora è organizzata dalla Polifonica “San Martino”.

A questa XIII edizione partecipano  ben 16  cori provenienti dalla Campania e dalla Calabria.

La rassegna ha il suo momento centrale nel conferimento del Premio “Se vuoi la pace, educa alla pace, dando vita al Talento che hai in te”. Quest’anno, si è voluto centrare il premio sulla pace e sulla musica come veicolo di fratellanza e conoscenza tra i popoli. Dopo che nelle scorse edizioni hanno ricevuto il premio i signori cardinali Angelo Comastri e Renato Raffaele Martino, il compositore mons. Marco Frisina, mons. Giuseppe Nazzaro ed il nostro arcivescovo mons. Luigi Moretti, il gen. Sergio Pascali, in questa XIII edizione il riconoscimento è stato assegnato al francescano padre Anacleto Bracco Delegato del Commissariato di Terra Santa di Napoli. 

Le motivazioni del premio “Se vuoi la pace educa alla pace dando vita al talento che c’è in te” stanno tutte nell’attività che padre Anacleto, come a lui piace farsi chiamare e come a tutti i pellegrini salernitani è noto, svolge di accompagnamento dei gruppi di pellegrini in Terra Santa e di organizzatore di eventi per la pace che hanno il loro fulcro nella musica specificatamente nella musica corale.

Il premio vuole essere un riconoscimento all’agire ed all’operare di Padre Anacleto: la musica corale come un preciso  itinerario di fede che fa tappa nelle basiliche e nell’animazione delle celebrazioni  religiose. A conferma si riportano le parole di uno dei tanti partecipanti ai pellegrinaggi organizzati da padre Anacleto e che danno contezza del talento proprio di padre Anacleto:

Ci hanno ripetuto: un pellegrinaggio non è un viaggio di piacere, non si intraprende da turista. E’ vero, quello che ci muove è l’amore, il desiderio di conoscere e camminare sulle orme di Cristo e di poter pregare prostrati sul suo Sepolcro vuoto. Popolo di Dio che cammina verso la meta.

Partiamo: è buio, ma negli occhi e nella mente di tutti si scorgono lo stesso timore e la stessa attesa.

Il nostro angelo custode, il nostro sostegno e il nostro conforto Padre Anacleto Bracco OFM, dall’alto della sua vastissima esperienza, ci fa le raccomandazioni rituali. Le soste per raccogliere gli altri componenti il gruppo, la preghiera ed ecco venirci incontro l’alba e poi Roma, l’aeroporto, controlli, domande, fingiamo:”Non parlo inglese” per semplificare le cose, la partenza, il volo, l’arrivo. Tutto secondo programma, tutto perfetto. Ed eccoci sbarcati in questa Terra Santa che vorresti chinarti a baciare, ma ti trattieni per timore di apparire troppo plateale. Senti che per un Cristiano è una grazia poter venire, almeno una volta nella vita, qui dove tutto è iniziato e, immediatamente, il tuo pensiero va a tutti coloro con i quali avresti voluto condividere l’emozione.