Pietrelcina: fervida attesa per 107°anniversario Prima Messa di Padre Pio

Michele Gagliarde

Fervono i preparativi nella terra natale del frate stigmatizzato per il 107° anniversario della Prima Messa che San Pio celebrò il 14 agosto 1910 nella Chiesa parrocchiale “ Santa Maria degli Angeli” a quattro giorni dalla sua ordinazione sacerdotale avvenuta nella Cappella dei Canonici del Duomo di Benevento per l’imposizione delle mani di mons. Paolo Schinosi, arcivescovo di Marcianapoli. Il giovane frate si trovava a Pietrelcina già da un anno  a causa di quella “malattia misteriosa” che lo tratterrà ancora nel Suo paese senza poter condurre vita conventuale con gli altri Suoi confratelli per  altri sei anni e in forza della quale ricevette una dispensa speciale  per ottenere l’ordinazione sacerdotale anticipata all’età di soli 23 anni: la legge canonica richiedeva infatti il compimento del 24° anno di età ma la  salute  cagionevole di San Pio faceva temere il peggio e Lui non voleva morire senza prima essere diventato sacerdote. Possiamo solo pallidamente  immaginare l’emozione provata da quel giovane e umile fraticello il cui unico desiderio terreno era quello di divenire, prima di morire, servo e sposo della Chiesa ad immagine di quel Gesù che gli era apparso e l’aveva accompagnato fin dalla più tenera età,  nel celebrare per la prima volta  il Mistero della Sua Passione, Morte e Resurrezione sotto lo sguardo della “Bella Mammina”, l’effige della Madonna della Libera, patrona del paese, sotto i cui piedi egli era prima cresciuto e poi si era formato. A testimoniare tutto ciò la toccante e suggestiva preghiera che il novello sacerdote scrisse di suo pugno e che appose all’ l’immaginetta-ricordo che  consegnò ad amici e parenti in quel giorno per Lui così solenne: “Gesù/ mio sospiro e vita/ oggi che trepidante/ Ti elevo/ in un mistero di amore/ con Te io sia pel mondo/ Via Verità Vita/ e per Te sacerdote santo/ vittima perfetta”. Parole che risulteranno di lì a poco davvero profetiche se pensiamo che ad appena  un mese di distanza Padre Pio riceverà, sempre a Pietrelcina sotto l’olmo di Piana Romana,  i segni della Passione, partecipando così attraverso quella prima “Stigmatizzazione” in una maniera a dir poco totale a quel “mistero di Amore”, essendo ormai divenuto insieme a  Cristo sulla Croce  “vittima perfetta” in espiazione dei peccati e per la salvezza dei fratelli. Fu stringendo tra le mani quella speciale immaginetta  che mamma Peppa offrì a tutti i compaesani in quell’occasione un biscotto tipico che si usava e spesso si usa ancora distribuire tra i Pietrelcinesi in occasione dei matrimoni: era  il cosiddetto “raffiuolo”, il che stava a significare che Padre Pio era diventato davvero “sposo della Chiesa” ad immagine di Cristo. Una specialità tipica che ancora oggi i tanti devoti del Santo delle Stimmate che il 14 agosto accoreranno a Pietrelcina potranno portare a casa, dopo aver assistito alla Solenne Concelebrazione Eucaristica delle 18 presieduta da Fra Fortunato Grottola, neo-guardiano del Convento di Pietrelcina che in quell’occasione avrà la possibilità di un primo contatto con il luogo natale del frate stigmatizzato e col Suo frequentatissimo Santuario: un  segno concreto per tenere ancora più viva la memoria di questo giorno in cui la straordinaria missione di Padre Pio ebbe inizio. La Celebrazione Eucaristica d’altronde fu sempre  per Lui l’evento fondamentale, tanto da confidare  più tardi ai Suoi figli spirituali: “Sarebbe più facile che la Terra si reggesse senza Sole, anziché senza la Santa Messa”.