Salerno: affari e problemi di cuore targati Aspec a convegno

Anna Maria Noia

Il 26 novembre 2016, si è tenuto al Grand Hotel di Salerno il sesto convegno medico-scientifico (anzi: socio-scientifico) da parte dell’associazione “Aspec” – acronimo per Associazione salernitana portatori di elettrostimolatori cardiaci, una realtà importantissima per la salute di chi è costretto – purtroppo – a utilizzare by pass, pacemaker e altri ritrovati tecnologici per garantire la salute del cuore. Un organo spesso affaticato e che risente dello stress delle nostre vite ed attività frenetiche. Vi hanno partecipato numerosi cardiologi, medici, anestesisti, il fior fiore dei (nuovi e preparati) medici del cuore – appunto – assieme, ovviamente, ai pazienti che usano questi dispositivi salvavita. Il convegno, ribadiamo, socio-scientifico ha goduto di una massiccia presenza di comuni cittadini e/o malati di cuore e/o esponenti della heart-disease (malattie cardiache). Ma perché una convention “socio-scientifica”? Perché – hanno dichiarato in molti, tra gli specialisti in sala – questo e altri incontri (è stata la sesta edizione di meeting simili, da parte sempre del sodalizio Aspec) sono rivolti ai cittadini e agli ammalati o proprie famiglie in maniera semplice, coinvolgente, diretta: perché i responsabili intendono (hanno inteso) parlare dritto al cuore (è il caso di dirlo) delle persone… “comuni”, non con nozioni più o meno profonde dell’argomento – comunque interessantissimo. Società e medicina, dunque: un connubio non solo plausibile e/o possibile ma reale ed importante, per dare maggiori speranze ai portatori di stimolatori. Infarti, aritmie ed extrasistole (pressione alta) oppure anche diabete e colesterolo “cattivo” sono le patologie – a volte mortali, ai nostri tempi molto più curabili che in precedenza – con cui dobbiamo convivere ma non in maniera e modalità “drastiche”. Come si vede dalle interviste, realizzate dal nostro cameraman Raffaele De Chiara e da altri cronisti e giornalisti dell’hinterland salernitano, il tema è stato affrontato in modo essenziale e senza paroloni di sorta. Temi scientifici, dunque, ma vicini ai cittadini di Salerno e provincia – e non solo; argomenti di scottante e cogente attualità che hanno verso soprattutto sulla cosiddetta telemedicina e sulle cure (o monitoraggio) a distanza. È il bello, e l’utile, delle nuove tecnologie impiegate dalla ricerca e da alcuni professionisti più aggiornati e che sfidano il mal di cuore. Il problema, la questione è l’affrontare quelle concause che determinano emergenze quali le morti improvvise (provocate da aritmie incostanti, eccetera). Le nuove frontiere della scienza puntano a eliminare queste criticità ponendosi in maniera aperta alle richieste dei cardiopatici. L’Aspec batte da sempre su questo tasto, aggiornandosi di continuo e organizzando appunto tavole rotonde come questa del 26 novembre. Si batte il sentiero della medicina, del controllo remoto – a distanza – per un sofferente di cuore che si rechi all’estero o solamente un po’ più lontano dalla zona in cui risiede e dove, presumibilmente, è seguito dal suo bravo medico di famiglia (o di medicina generale) o da uno specialista cardiologo. Ai primi sintomi, la telemedicina può efficacemente intervenire a ripristinare i valori giusti, curando – anche se da lontano, remotamente – il paziente. Alcuni pazienti assumono anticoagulanti e altri farmaci, ma ben presto tutti questi “fastidi”, tutte le cure possibili avverranno grazie alle nuovissime scoperte. Su cui i membri Aspec puntano molto. Tengono “a cuore” il “cuore” della problematica e della casistica dei portatori di elettrostimolatori. Da tenere a mente la differenza tra controllo remoto e interrogazione remota; su questi due concetti ci sono stati – nelle interviste e nelle riprese – dei distinguo, delle peculiari differenze. Esplicazioni tecniche ma anche affascinantemente semplici. Protagonisti i server dei computer, ad inglobare i dati di ciascun cardiopatico. Il cuore è un organo delicato; è formato da due atri e due ventricoli, dalla arteria aorta e dalle innervazioni dei nervi vago e simpatico. Vi è la valvola mitralica (detta anche bicuspide) e quella tricuspide. Pompa il sangue per farlo arrivare alle zone periferiche del corpo, dell’organismo umano ed animale. È altresì formato da pericardio, endocardio e mesocardio. È l’unico muscolo striato ad essere involontario, cioè non dipende – come invece altri organi – dai comandi (feedback) del cervello. In genere è la muscolatura liscia (diaframma, vene, arterie) ad essere involontaria. Il cuore è percorso dal fascio di Hiss, ha le fibre (donde fibrillazione e defibrillatore) del Purkjnie e nell’infanzia vede mescolarsi il sangue venoso da quello arterioso per mezzo del foro di Botallo – che si atrofizza crescendo. Dunque uno scrigno di sentimenti (e di paure, e di emozioni) da ben custodire. Soprattutto a una certa età e con una alimentazione appropriata. Grazie anche all’Aspec e ai medici.