Chi governerà il futuro del mondo?

Giuseppe Lembo

Sullo scacchiere mondiale c’è gran movimento per accaparrarsi il governo del futuro del mondo. Sarà un futuro caratterizzato soprattutto dal potere economico-finanziario, oppure a governarlo sarà la politica ed i poteri forti del mondo che rappresentano, soprattutto nelle loro realtà più forti e significativamente rappresentative, il vero governo del mondo? L’America, anche se ha ridotto in qualche modo il suo ruolo ed il suo impegno per la governance mondiale è, comunque, sempre un riferimento di primo piano sullo scacchiere mondiale; le sue decisioni, le sue scelte, sono decisioni e scelte che influenzano e non poco le sorti del mondo, di un mondo sempre più in movimento; di un mondo in cammino che è alla ricerca di un sempre più autonomo spazio del proprio esistere, con quelle caratteristiche di universalità che hanno come linee-guida i diritti fondamentali dell’uomo, resi concretamente più vicini proprio dalla globalizzazione che ha ridotto sempre più sia le distanze spazio-temporali che antropiche, rendendo possibile da realizzare in prospettive future, un mondo nuovo; un mondo che forse un giorno sarà anche un mondo di pace, così come nelle attese trepidanti di chi ama la gente e per questo, spera nella pace; in un cammino di pace per tutto il mondo, così come nelle attese dei giusti del mondo. E così, mentre l’America stancamente, ma non sempre, continua ad essere la balia del mondo, sullo scacchiere mondiale, organizzano la propria presenza, oltre l’ordinarietà di sempre, altre realtà della Terra. Tra queste, la parte orientale del mondo. La Cina, civiltà antica del Sol Levante, tra l’altro, attenta anche alle economie di mercato ed al protagonismo attivo del mondo globale, fa una spietata concorrenza per accaparrarsi crescenti spazi di governo del futuro del mondo, mettendo serie ipoteche sullo stesso in tante parti della Terra, come sul continente africano, dove c’è una crescita dei mercati che fa gola a tante realtà umane e soprattutto economiche in forte espansione. L’America sarà comunque una protagonista nel governo del mondo che verrà; ma sul proprio cammino incontrerà i nuovi protagonisti del mondo (la Cina in primo piano) che hanno una capacità di produzione fortemente competitiva; la Cina, più degli altri, non teme confronti; è assolutamente difficile da superare, dato il basso rapporto risorse umane – salario – costo di produzione delle merci. Tra l’altro, la Cina non è per niente indietro in materia di tecnologie e di innovazione. Va velocemente verso nuovi traguardi, creando perplessità e smarrimento per chi resta indietro, non potendo competere sul basso costo delle produzioni. Mentre l’America cerca di garantirsi il ruolo di protagonista anche nel prossimo futuro, muovendosi attentamente sul piano dell’innovazione, dello sviluppo e delle energie sostenibili, senza le quali non si va da nessuna parte ed il mondo asiatico con la Cina in testa (ma non è la sola), come un buldozer, avanza creando problemi al resto del mondo, mentre succede tutto questo, l’Europa, il vecchio saggio continente antico, sta assolutamente fermo su tutti i fronti, con i mercati sempre più aperti alla concorrenza, le produzioni ferme, il lavoro altrettanto fermo ed in una crisi di futuro che, colpisce soprattutto i giovani, sempre più grave ed irrisolvibile. La modernizzazione e la mondializzazione proprio non giovano all’Europa che, in qualche sua parte, come in Italia, cerca in crescente affanno, di fare la balia dei popoli in cammino, senza risultato se non quello di un falso momento unitario; di un momento purtroppo, di breve durata.