Calcio Campano: intervista esclusiva all’ex Cervia Marco Pepe

Mercoledì 15 giugno 2016, Marco Pepe, allenatore Uefa B, nonché capitano e regista (di talento) della S.C. Polisportiva Gaeta 1931, sarà premiato a Nola, al Gran Galà del calcio dilettantistico campano, per aver ottenuto, insieme ai suoi compagni, una storica e inaspettata salvezza. L’attesissimo evento calcistico andrà in scena, alle ore 14,30, presso l’Hotel Ferrari di San Vitaliano di Nola, e sarà impreziosito dalla presenza del Presidente Aic, Damiano Tommasi. La premiazione, che sarà preceduta da un corso di formazione professionale, riguarderà esclusivamente i migliori atleti campani della stagione 2015-2016. Classe ’86, origini cilentane, piedi sudamericani e spontaneità partenopea. Marco Pepe è un elegante regista di centrocampo, dotato di un sinistro (naturale) a dir poco sopraffino. Inizia la sua carriera professionistica nel 2005, in Emilia Romagna, militando, in eccellenza, nelle “catodiche” file del Cervia: leggendaria e indimenticabile squadra, salita alla ribalta nazionale grazie al Reality Show “Campioni, il Sogno”. Dopo un anno ricco di successi calcistici e televisivi, edulcorato dalla storica promozione in serie D e da una magnifica rete al Messina, l’appena diciannovenne Pepe si trasferisce prima a Ravenna, dove disputa un’ottima stagione, e poi a Meletole, in provincia di Reggio Emilia. Successivamente, terminata l’esperienza romagnola, veste le casacche di Citta di Jesolo (2008), Valle D’Aosta (2010), Scafatese 1922 (2010). Dopodiché vola in serie B con la Nocerina di Mister Auteri (2012), con cui segna tre gol in Coppa Italia, e, più tardi, in Lega Pro con l’Ebolitana (2012). Poi, gli infortuni lo costringono a star lontano dai campi per circa due anni. Ciò malgrado, Marco non molla, e continua, imperterrito, ad inseguire il suo sogno. E la sorte gli dà ragione. Tant’è che il 2015/2016 ne decreta il definitivo riscatto. Dopo esser diventato allenatore Uefa B, il talentuoso regista salernitano ritorna, infatti, a calcare la scena, a inventare assist e giocate di pregevole fattura, indossando, per metà stagione, la casacca dell’Ebolitana Calcio 1925, per poi trasferirsi, a partire da dicembre, in quel di Gaeta. Ed è proprio qui, in quest’affascinante cornice mediterranea, che Marco Pepe ritrova le giuste motivazioni, trascinando i suoi compagni verso un’incredibile e inaspettata salvezza. La fascia da capitano, la maglia numero dieci, l’esperienza e il desiderio di rivincita simboleggiano un vero e proprio cocktail esplosivo. Tant’è che il ventinovenne salernitano, con la divisa della Polisportiva Gaeta 1931, segna ben 6 reti; l’ultima delle quali è un capolavoro d’estro e tecnica: sinistro a giro nel sette, con pubblico in visibilio. E, adesso, dopo una stagione all’insegna del successo, il centrocampista di qualità ritorna a far gola a diversi club, anche di categorie superiori. Ma, in cuor suo, coltiva il desiderio di restare a Gaeta, e di giocare, magari, al fianco di Diego Armando Maradona Junior, suo amico fraterno, nonché compagno di squadra ai tempi del Cervia. Mercoledì, 15 giugno, come detto, sarà premiato a Nola, nelle vesti di capitano del Gaeta, per aver ottenuto, insieme ai suoi compagni, una storica e insperata salvezza. Intervistato nella sua amata Paestum, l’ex Cervia si dice “tranquillo e pronto a godersi le vacanze, prima di ripartire alla grande, per un’altra stagione ricca di traguardi”, e da ragazzo saggio e riconoscente, non perde occasione per ringraziare chi l’ha aiutato a realizzare il suo sogno, la sua bramata rivincita calcistica:“Ringrazio di vero cuore Dino D’Ambrosio, perché è grazie a lui che sono approdato al Gaeta. Lo ringrazio personalmente perché mi ha trattato come un figlio, senza farmi mancare mai nulla. Credo che Dino sia davvero speciale. È raro incontrare persone come lui nel mondo del calcio”.

Antonio Migliorino