La donna in lento cammino

Giuseppe Lembo

È bene ricordare che il mondo è cambiato. Che non c’è più spazio per l’assolutismo maschile; tanto, anche se nel mondo negato, ancora resistono i mondi separati dei maschi padroni che esercitano il loro diritto di dominio fino all’estremo, con l’eliminazione della donna, considerata più un oggetto che una persona da rispettare e garantire nella dignità di essere umano. Il diritto di pari dignità nel rapporto uomo/donna, è un diritto già da tempo, patrimonio dell’umanità. Lo è da quando Rousseau con il libro “Nouvelle Heloise” delineava la donna simbolo che viene poi riconosciuta nella sua dignità umana di donna, senza differenza di genere, dalle due dichiarazioni dei diritti (1776 – America e 1789 – Francia). Sono queste due date, di rilevante importanza per il futuro della donna nel mondo. Si apre finalmente un mondo nuovo; un mondo che intende farsi perdonare, trasformando in diritti umani, i diritti negati per le donne, tenute sottomesse dagli uomini padroni. Con le dichiarazioni dei diritti, il mondo intende cancellare l’oscurantismo maschilista che, per egoismo di genere, teneva la donna sottomessa, in quanto oggetto più che soggetto, assolutamente inferiore al maschio padrone. Si aprono così finalmente per la donna gli attesi orizzonti di parità con l’uomo. Tanto, anche se atti di manifesta ostilità, non mancheranno ovunque nel mondo della cultura maschilista. Sarà ancora una volta a prevalere il Codice Napoleonico che reagiva contro il principio della parità dell’uomo. Le cose per la parità uomo/donna cambieranno nel XIX secolo. Il mondo dei saperi è una grande conquista umana, sociale e di ruolo nel rapporto con l’uomo che sarà nel mondo civilizzato dell’Occidente sempre meno maschio – padrone; sempre meno violento nei confronti della donna, per secoli disumanamente schiavizzata. La crescente trasformazione economica fece accrescere l’indipendenza femminile, dandole un ruolo di parità, tra l’altro, con una cultura mai prima conosciuta. Il passo successivo nella dovuta parità è nel riconoscimento dei diritti politici che ancora una volta, partirono dagli Stati Uniti. Nel 1903 furono introdotti anche in Italia. Il voto alle Donne in Italia fu esteso dopo la prima guerra mondiale; gli effetti allargati si avranno concretamente dopo la seconda guerra mondiale.  È un crimine contro l’umanità ridurre la donna in schiavitù. La parità uomo – donna non è solo un problema di diritti civili ad entrambi i sessi; siamo, sempre più spesso, di fronte a diritti conquistati, ma di fatto NEGATI. Anche nei Paesi sviluppati come il nostro ed a democrazia avanzata, c’è ancora una lenta parità dei diritti civili uomo – donna. Tanto, nello studio, nelle donne in Parlamento, nei consigli di amministrazione delle aziende, nelle burocrazie pubbliche e private; c’è nell’insieme del sociale italiano, una differenza di presenza e di trattamento tra l’uomo e la donna. Siamo ad un ruolo femminile in attesa di cambiamenti; ad un ruolo ancora in uno stato di transizione con contorni sempre più spesso confusi e contraddittori dove è ovunque dominante la figura del maschio padrone. Nonostante le differenze uomo – donna in Italia, in Europa e nell’Occidente più in generale, anche se non siamo alla piena parità, molto è stato comunque fatto. Non siamo assolutamente ad una presenza femminile ristretta nei soli ambiti degli orizzonti della comunità familiare. Purtroppo e sempre più, i vari ruoli della donna nella società moderna, sono sempre più spesso, causa di conflitti e di tensioni per la crescente impossibilità di conciliarli in modo adeguato in un insieme di moglie, di madre e di lavoratrice. Ci sono aspetti del ruolo della donna nella società contemporanea che creano, purtroppo, tensioni spesso molto forti e scompensi irrisolvibili; per caratteristiche siamo di fronte a veri e propri problemi sociali; tanto, con diffuse forme di disadattamento e di frustrazioni, soprattutto nelle donne sposate che sono parte della società avanzata e con alti livelli di istruzione. Ci sarà un giorno in cui poter creare il giusto equilibrio tra i vari ruoli che la donna è chiamata a svolgere nella società moderna? Per il bene dell’uomo senza alcuna differenza di genere, c’è da augurarselo, come c’è altrettanto da augurarsi che finiscano le violenze di genere e gli atteggiamenti da “maschio padrone”, sulla donna schiavizzata e disumanamente spogliata della sua dignità di persona umana e di cittadina del mondo, con pari diritti e pari dignità rispetto al maschio padrone che, con un fare da vero e proprio “bullo”, si sente in diritto di dominare il mondo con la forza bruta e/o peggio ancora con un fare brutale di disumana violenza. Foto: wakeupnews.eu