Fisciano: Ateneo “Ciò che è stato, non va dimenticato”

L’impellente necessità di ricordare e di preservare dall’oblio una triste pagina di storia che si colloca aldilà di ciò che è universalmente riconosciuto umano.  Un’indagine retrospettiva alle radici del male, fonte di pregiudizi e di una “folle e spietata violenza” di cui il secolo appena concluso è stato infame palcoscenico. La banalità del male realizzatasi in forme complesse e articolate che avvalendosi del progresso tecnico-scientifico hanno raggiunto picchi di atrocità mai raggiunti in precedenza.  La presunzione di creazione di un nuovo ordine, con una soluzione rapida ai problemi sociali ed economici, ha poi rivelato un volto drammaticamente inquietante: quello della disfatta del pluripartitismo, dell’avanzata delle orde nazionalistiche inneggianti alla guerra igiene dei popoli, dell’indottrinamento culturale, della manipolazione delle coscienze e dell’alimentazione del sospetto verso il proprio simile. In una parola tutto questo potrebbe essere riassunto semplicemente con il termine totalitarismo. Un concetto nato nel XX secolo, per spiegare quei fenomeni che mobilitarono intere popolazioni nel nome di un’ideologia o di una Nazione. Non è importante capire se il “totalitarismo” sia sfociato nei gulag, nei lager o nell’eccidio di massa ma è fondamentale capire che se tutto questo è stato possibile, potrebbe ancora accadere… Un convegno pensato non solo per discutere di ciò che è stato ieri o di un triste evento del passato, ma di una tematica che tutt’oggi ancora è d’attualità.“Ciò che è stato, non va dimenticato” Vorremmo che le nostre riflessioni partissero proprio dalle parole utilizzate da Primo Levi e tratte dal “I sommersi e i salvati”:“Aver concepito ed organizzato i Sonderkommandos è stato il delitto più demoniaco del nazionalsocialismo… […] Attraverso questa istituzione, si tendeva di spostare su altri, e precisamente sulle vittime, il peso della colpa, talché, a loro sollievo, non rimanesse neppure la consapevolezza di essere innocenti”(Primo Levi). L’Europa nata e pensata sotto il segno della diversità, frutto di forza ed inestimabile ricchezza. In occasione della “Giornata della Memoria” ci impegneremo a recuperare la preziosa lezione classica del mosaico delle culture nel nome della valorizzazione delle diverse identità. Il 26 Gennaio ore 10.00, presso l’aula De Rosa della Ex Facoltà di Scienze Politiche, utilizzando il cinema come forma di protesta e di commemorazione proietteremo il corto “Sonderkommando” del regista Nicola Ragone (Nastro d’Argento 2015 per il miglior cortometraggio). Una pellicola di qualità per raccontare in una sapiente intersezione di tematiche il dramma della deportazione, la repressione della libertà d’amare, l’esplorazione del limbo etico dei Sonder nella così detta “zona grigia” e tanto altro. Dopo i saluti del Magnifico Rettore Prof. Aurelio Tommasetti, ne discuteremo attraverso un dibattito in compagnia del regista Nicola Ragone e del Prof. Alfonso Conte (Docente Associato presso la Facoltà di Scienze Politiche).

 Il Presidente R.U.N. Salerno Gennaro Quaranta