Giubileo alle porte!

di Rita Occidente Lupo

Conto alla rovescia per l’inizio del Giubileo, che l’8 dicembre vedrà due Pontefici varcare la Porta Santa, all’insegna della Misericordia per tutti. Dopo l’apertura nei giorni scorsi in Africa, evento che Bergoglio per la prima volta ha varato in tale continente, ora l’intero Stivale, e non solo, attende che sia dalla Caput Mundi a risuonare l’eco dell’Evento straordinario. Previsti fino a 100.000  pellegrini, scattate misure di sicurezza anche in caso d’attentati: Gabrielli ha dettato un vademecum per la messa in sicurezza, che ha concentrato Forze dell’Ordine non solo nei punti nevralgici, a presidio di quelli stimati obiettivi sensibili. Divieti di trasporto carburanti, voli, insomma tutto quanto può concorrere ad elevare la soglia d’allerta, che nell’aria dopo gli ultimi episodi francesi, crea panico. E rischia di far disertare un’occasione di grazia speciale, così come nella direttrice papale, per far sì che anche i lontani possano riscoprire la bellezza di un cammino di fede, alla luce di Cristo, nato a Betlemme. Non a caso la data per la scelta anche dell’apertura della Porta in Capitale: Maria, corredentrice, a donare al mondo la salvezza. In occasione, pertanto, proprio della solennità che Papa Pio IX, nel 1854 volle, proclamandone il dogma. Il Giubileo porta sempre in sè tante cose: non solo presenze, pertanto indotto notevole anche economico, bensì occasione di accostarsi ad una vita cristiana, di svoltare nella propria esistenza, decidendosi a non abiurare più alla salvezza eterna. Di qui le Porte: quelle sulle quali qualcuno, alla Crozza, riesce a sorridere, riscontrando quasi una perdita di significato per quella capitolina. In realtà, proprio per permettere una fruizione alla portata di tutti, l’opportunità anche di accedere al perdono, restando nella propria diocesi, dove condizioni speciali, abilitano le singole parrocchie a dispensare le indulgenze, connesse alle condizioni che permangono invariate, al di là dei kilometri. Evento, quello giubilare, che non entra in punta di piedi, ma prorompe nell’esistenza terrena, scomodando coscienze assopite dal peccato, per spalancare la gioia della grazia!Per cui c’è chi addirittura decide di giungere a piedi in Capitale, riscoprendo l’antico spirito del pellegrinaggio penitenziale: e chi ci arriva forzatamente a piedi…per le avanzate misure di sicurezza!