Vietri sul Mare: cenacolo culturale con la silloge “Pitagora” di Terrone

Rita Occidente Lupo

La poesia sta all’ emozione, come il cuore sta ai tempi…e fugge col tempo, trascinando inquietudini e sospetti, affetti e ricordi. La lirica di Francesco Terrone, l’ingegnere che mette da parte meccanica e calcoli, quando si ritrova dinanzi allo spaccato del proprio intimo, per estrinsecare quanto il cuore gli compulsa, con la fretta di renderlo efficace. O con la timidezza che permanga recondita la cifra sentimentale. Dopo una pausa riflessiva, un silenzio assenso a quanto già affidato al foglio bianco o alla rete virtuale, il poeta non d’occasione, dona un altro prodotto maturo ad un pubblico affezionato e non, che ancora una volta resta catturato dal verso libero, accattivante e penetrante. “Pitagora” ultima sua silloge, sarà presentata al Bar Russo, il 24 novembre, alle ore 19,30, alla presenza di noti esponenti del mondo culturale. Dopo il saluto dell’Amministrazione comunale, col viceSindaco Antonella Raimondi, un talk show con l’autore,aperto al pubblico, intervallato da note musicali, grazie al soprano Lucrezia Benevento, accompagnata al pianoforte da Sabina Mauro ed al violino da Carmine Meluso. Ancora una voltala lirica fa boom nella sensibilità, scavando un universo che mai come in questo spaccato contemporaneo, appare così avulso dal rendere appagante l’essenza umana. Insoddisfatta ed attonita, dinanzi a dirompenti scenari progressisti, avviluppata da mille insicurezze, dinanzi ad un millennio che corre troppo in fretta, prima di tirare la cortina della felicità, grazie a poeti di spiccata sensibilità, non si sente più orfana di valori intramontabili. La poesia di Terrone riesce a regalare ancora una volta quanto il lettore spera di fruire. il verso diretto, senza metaforiche iperboli, si tinge d’eco universale, nella rivisitazione di temi ed accenti cari all’uomo d’ogni tempo. Una lirica decisamente contemporanea per temi, quella che l’ingegnere senza fatica di comunicazione, diluisce in mille tonalità, sfumando rime e sospiri, prima di resettare il reale. Dopo i brillanti successi della fertile attività letteraria, che hanno valicato da un bel pezzo i confini non solo europei, la sua poesia cesella ancora una volta spiritualità e volitività. E se la Via Crucis, commisto di pathos e verso, apprezzata anche da autorevoli firme critiche e religiose del tempo, può decisamente definirsi best seller, la raccolta “Pitagora” aggiunge un altro autorevole tassello letterario al nostro tempo, contraddistinto dalla discrezione propria dei grandi uomini, che sanno andar tra gli uomini, sempre in punta di piedi.