Cilento: festa del vino ad Acquavena

Anna Maria Noia

 Il “nettare degli dei” – così è denominato il vino – è di scena nel piccolo borgo di S. Martino sabato prossimo, 14 novembre. Un luogo piccolissimo, nel cuore del parco del Cilento – appartenente alla altrettanto minuscola località di Acquavena – che intende degnamente festeggiare Dioniso-Bacco dalle 19.30 con “S. Martino in festa”. E proprio la tradizione, che pone al centro di questo mese l’adorata ed antichissima bevanda – complice il bel tempo della cosiddetta “estate dei morti”, ovvero la serenità dell’11 novembre e di S. Martino di Tours – viene evocata dal vecchio adagio: “A S. Martino ogni mosto diventa vino”. Difatti questa “festa dell’uva” e della vendemmia non si riscontra soltanto ad Acquavena, ma anche in svariate località della Campania e in provincia di Salerno: ad esempio, venerdì 20 e sabato 21 novembre prossimi venturi si terrà la manifestazione “Il vino del tuffatore”, alla prima edizione nel sito archeologico di Paestum. Ma è a Borgo S. Martino, appunto la frazione di Acquavena, che la millenaria economia vitivinicola si incontra con le degustazioni di prodotti locali, ottimi proprio come il vino “novello” qui prodotto in gran quantità e soprattutto riscontrando tanta buona qualità: per le caratteristiche stradine della cittadina, dopo le 19.30 – orario di apertura degli stand – torna la festa del santo che donò il mantello al povero e che – anche nella frazioncina – ricorda l’episodio delle “corna” da parte della sorella del santo, donde la denominazione di “protettore” dei mariti traditi, a loro insaputa. Per la gioia dei palati, oltre a poter rinfrescare il “gargarozzo” con fiumi di vino, gli organizzatori e gli ospitali abitanti di Acquavena offrono i fusilli fatti a mano e poi “immersi” nel tipico ragù a lunga cottura – che deve “pippiare”; la salsiccia coi broccoli (friarielli); i piatti a base di verdure selvatiche (come il mallone “sciatizzo”); infine i dolci tipici quali pastorelle, struffoli e la mitica “ciciata”. Le pastorelle e la ciciata – o cicciata – sono, con gli struffoli, ricette tipiche natalizie – originate da ricette sapienti e segrete tramandate dal passato di madre in figlia.