Gomorra: un danno da evitare…

 Gomorra  su Rai tre, non ci avrei mai creduto, che la visualizzazione di tanta violenza, potesse sbarcare sulla rete nazionale. E’ una vera sorpresa negativa, che il direttore di rete Andrea Vinello ha annunciato  alla vigilia del Natale. Spero in un ripensamento, affinchéla Rainon possa fare ulteriori danni già provocati dalla fiction in argomento. Il risultato vincente che sta avendo nel mondo non sta certo aiutando l’immagine dell’Italia. Dove è presente l’Italia,  popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori? (dicitura frontale del palazzo dell’esposizione  di Eur Roma )

Sono indignato sia come uomo, sia come cittadino, ma soprattutto, come educatore. E’ impossibile, che nessuno, possa fermare queste immagini, che danno di un quartiere di Napoli un marchio indelebile di ferocia estrema. Seguono in ordine, un’esecuzione a freddo con schizzi di sangue alle spalle della vittima, poi sparatorie a piedi, da auto e un blitz finale con fucile mitragliatore e bombe a mano, in un bar fatto esplodere dopo la carneficina. Scampia, da tempo ha voltato pagina, sono solidale, nel tuonare contro questo scempio che continua a denigrare un quartiere che è in piena ripresa, ove vivono cittadini onesti e, laddove, il tasso della differenziata è il più alto di tutta la città. Il quartiere più ricco di verde non può essere sempre sotto i riflettori per dare spazio alla produzione di fiction che fanno solo danno ed elicitano falsi modelli da emulare. E’ giustissimo, il disappunto della popolazione perbene del quartiere, va sposato in pieno, e bisogna sicuramente attrezzarsi, affinché venga tutelata la cittadinanza attiva di un zona di Napoli, che sta mettendo in campo tutte le energie positive, per uscire fuori dal fango delle immagini delle precedenti fiction, che hanno determinato in Italia e nel Mondo una strumentalizzazione solo ed esclusivamente negativa. Abbiamo la forza di bloccare questo ulteriore danno, prima che sia  prima  troppo tardi e non va ad aggiungersi a quello che hanno costruito, soprattutto, nei giovani le ultime fiction trasmesse su:Santa Pupetta Maresca e il galantuomo, nonché, eroe Sandokan.

Il messaggio, che sta vomitando questa fiction,è solo aggressività e violenza e spesso questo seme rimane, per lungo tempo, stampato nella mente di coloro, che si imbattano nella visione di detto “capolavoro”. Ammiro Saviano, come scrittore ed ho letto i suoi libri, ma non sono d’accordo su ciò, che lo scrittore di Gomorra, continua ad esplicitare sugli effetti della visualizzazione: “non può esserci spirito imitativo e non si evince rilascio di aggressività.”

Io non critico lo scrittore, come  già detto, ma non si può essere tuttologi.

 Mi permetto, come psicologo e sociologo, di fare un appunto, a seguito di un’indagine conoscitiva su migliaia di giovani e non giovani, che hanno visto la fiction trasmessa da Sky: la maggior parte è rimasta entusiasta, e questo dato è da prendere in esame, ma, soprattutto mi preoccupa, che alla domanda: chi è il personaggio che ti ha colpito di più? La risposta non si è fatta attendere: “Ciro l’immortale, per la sua forza, il suo carisma, e il fatto di essere riuscito a diventare dal nulla grande e in poco tempo. Questo è un vero punto di riflessione, in una società,dedita alla nebulizzazione ed oggettivazione degli affetti, che spinge alla ricerca immediata del successo e, soprattutto, l’orientamento è sotto l’egida del dio denaro. Questi prodotti televisivi non aiutano certo a riportare l’uomo al centro con i suoi essenziali valori.

 Gomorra la serie,  purtroppo,  ha dato una immagine completamente negativa, risultando dannosissimo come spettacolo per gli adolescenti. Ciò mi ha portato a leggere un po’ oltre, quello che seppur dannoso per il territorio, e comunque, meno rispetto al danno che sta causando nei giovani. Infatti,  una lettura un po’ più ampia, quella che io, come psicologo, definisco “lettura da tetto”,  mi ha fatto riflettere sulla risposta dei giovani circa il personaggio che più ti ha colpito, la cui risposta: “Ciro l’Immortale”, mi ha portato a pensare quale possa essere la “filosofia di vita” che può condurre ad un condizionamento negativo delle coscienze dei nostri futuri cittadini, ecco perché più che orientarsi sulle polemiche, il mio pensiero è quello di riflettere sulla coscientizzazione che dette fiction producono sui nostri ragazzi. Le mie preoccupazioni sono riferite alle ruminazioni mentale, che potrebbero scaturire da detti spettacoli e che,sicuramente, come è successo con un’altra fiction quella dei “Il capo dei capi”, gli unici che potrebbero averne vantaggi sono proprio coloro i quali sono nella devianza della criminalità organizzata, che da questi messaggi, possono solo ringraziare chi rende eroiche le gesta,di chi invece dovrebbe essere rieducato. Mi auguro, si riesca realmente a bloccare la diffusione di questa produzione su Rai tre e che, finalmente, i cittadini di Scampia, possano respirare, allontanando uno spettro, che puntualmente si presenta come un fantasma demoniaco, che vuole a tutti i costi, presentare una ricchezza valoriale come un inferno, solo ed esclusivamente per ascolti televisivi.

Antonio del Monaco

Sociologo e psicoterapeuta