Il rispetto dei principi non negoziabili mantengono tutto il loro valore obbligante la coscienza d’un cristiano

Dall’intervista di ZENIT a MONS. Angelo Amato Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede nelle Elezioni del 2006- Quanto dice la Chiesa in cosa è vincolante per i credenti al momento di decidere sul voto o quando si agisce in politica? «La coscienza cristiana formata non permette di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale cristiana siano misconosciuti, contrastati o negati (cfr. Nota Dottrinale, n.4). È in gioco l’essenza dell’ordine morale che riguarda il bene integrale della persona e della comunità». È possibile operare da cattolici all’interno di una forza politica che non sempre rispetta la visione cristiana della persona, della vita e della famiglia, e a quali condizioni? Allo stesso modo, è possibile votare per essa senza compromettere la propria coscienza? A molti sembra impossibile trovare uno schieramento che soddisfi pienamente le aspirazioni della propria coscienza per la presenza di questo o quel partito, di questo o quell’esponente…”Direi che è importante fare una chiara e netta distinzione tra forze politiche che rispettano nella loro ispirazione e nel loro programma di governo i princìpi e le esigenze etiche non negoziabili, e forze politiche che su questi aspetti e vincoli fondamentali hanno una visione opposta alla dottrina cristiana o comunque relativista. Il cattolico non può appoggiare le forze di questo secondo tipo”. Tra il 22 e il 25 maggio del 2014, i cittadini europei saranno chiamati alle urne per rinnovare la composizione del Parlamento Europeo. La Fondazione “Novae Terrae”, insieme a più di 30 ONG europee, l’Associazione Luci sull’Est, il Comitato “Sì Alla Famiglia”, il Dignitatis Humanae Institute, Generazione Voglio Vivere, Giuristi per la Vita e La Manif Pour Tous Italia), sta proponendo a tutti i candidati alle elezioni europee un Manifesto, in cui si chiede loro, se eletti, di difendere e promuovere i seguenti valori:

1- La dignità umana e il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, dando piena attuazione all’iniziativa popolare ‘Uno di noi’.

2- La famiglia fondata sull’unione di un uomo e una donna, con particolare attenzione alle giovani coppie e alle famiglie numerose.

3- Il rispetto della libertà di culto, il contrasto alle discriminazioni su base religiosa e la libertà di pensiero, coscienza e religione (anche in ambito medico e sanitario).

4- Il principio di sussidiarietà, il contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, la giustizia sociale e la promozione dei giovani.

5- La libertà di educazione e i diritti dei genitori.

(…) Negli ultimi mesi, con la presentazione delle risoluzioni Estrela, Lunacek, Zuber e Bauer, alcuni deputati e gruppi del Parlamento Europeo si sono spesso dimostrati ostili verso i valori in cui crediamo. In tre delle quattro occasioni citate, l’emiciclo ha respinto le rispettive risoluzioni (che promuovevano l’aborto, l’educazione sessuale obbligatoria, il matrimonio e l’adozione per coppie composte da persone dello stesso sesso, l’imposizione della cosiddetta “ideologia gender”). Ma non è sufficiente difendersi da queste proposte inaccettabili: è necessario, in vista della prossima legislatura, che un gruppo di deputati si metta al lavoro anche per promuovere attivamente risoluzioni e politiche conformi ai nostri valori. La lista di coloro che hanno aderito al Manifesto sul sito della Fondazione “Novae Terrae”, così da permettere a tutti gli elettori di conoscere i nomi di chi ha dichiarato il proprio impegno a difesa della vita, della famiglia e della libertà religiosa ed educativa. Ovviamente, la Fondazione “Novae Terrae” e le altre ONG partecipanti si impegneranno a vigilare sull’operato dei futuri eurodeputati che avranno adottato il Manifesto e sulla sua conformità con i suoi contenuti.

da La Voce Cattolica