“Misteri” a Bracigliano

Anna Maria Noia

 Attesa e trepidazione per la tradizionale riproposizione dei “Misteri”: evento mistico fondamentale e caratterizzante, che richiama visitatori e curiosi da zone limitrofe ma anche i Braciglianesi “sparsi” per il mondo, che trovano l’occasione per rivivere l’etnografia delle proprie origini. Come di consueto, i “Misteri” sono celebrati il venerdì santo: domani gli episodi della Passione di Cristo partono alle 9.30 del mattino. Nella chiesa di S. Giovanni Battista, già da quest’ora sarà possibile adorare l’Addolorata, che poi andrà verso il cataletto di Gesù nella cosiddetta “scontrata”,il ritrovarsi della Madonna faccia a faccia col cadavere del Figlio: un momento di preghiera, personale e collettiva. Alle 10.30 avrà luogo la via crucis al di fuori della chiesa; un piccolo percorso, con varie scene inerenti anche gli antichi mestieri della zona. Ben sedici statue, simulacri della rappresentazione tipica dei “Misteri”, sono portate in spalla da otto residenti, che in precedenza si “accapigliano” per questo “privilegio”. Le figure sono pesanti e ad altezza uomo. Alle 12 e 15, sempre venerdì, si terrà un altro breve giro con il Cristo morto (cataletto) e la Madonna addolorata. Il pomeriggio prevede momentialtrettanto suggestivi: alle 16.30 largo a una degna azione liturgica, poi – ed è l’evento più atteso e simbolico – alle 18 la processione coinvolgerà i Braciglianesi per la solennità della venerazione verso Maria. Accompagnano la manifestazione nenie, retaggio forse bizantino, cantilenate dalle donne ma anche da molti uomini. Al rientro, nei crocicchi e sulle montagne (frazioni Piro, Tuoro, Pitaffio) una peculiarità: i falò con croci ed altre figure, simbolo dei riti di primavera.

3 pensieri su ““Misteri” a Bracigliano

  1. Sig.ra Noia
    è chiaro che lei non ha mai partecipato nè si è documentata su cosa siano i “Misteri” del venerdì santo a Bracigliano. Nessun accapigliamento è mai avvenuto. Negli anni addietro era prevista un’asta per aggiudicarsi i posti da “portantini” dele statue, ovviamente il ricavato andava alla parrocchia e le donne del Paese donavano oro come ex voto, ma mai nessuno si è accapigliato. Di donne che intonano il canto funebre oggi, ahimè, non ce ne sono più, di uomini non ce n’è memoria se con ciò intende cantilenate. Non si ritrova l’etrnografia ma la tradizione e nei 16 misteri c’è solo la rappresentazione della Via Crucis non certo degli antichi mestieri del luogo. I fuochi, quello si è corretto, con cui sulle montagne si raffigurano il Cristo e i ladroni in croce, ma quali siano i simboli primaverili di cui parla non è dato sapere. Il prossimo anno venga di persona o si informi bene. Ma non c’è nessuno del posto che possa scrivere al riguardo?

    1. Carissima sig.ra Rosa,
      salve da Anna Maria Noia, l’autrice dell’articolo che lei ha così gentilmente e giustamente stigmatizzato. Innanzitutto la ringrazio veramente per aver criticato costruttivamente e “corretto” il mio testo. Inoltre le formulo i migliori auguri per la imminente Pasqua, che spero apporti a tutti noi pace e serenità. Nell’accettare di buon grado le sue preziose rimostranze e i consigli che da esse scaturiscono, che cercherò di metabolizzare per impegnarmi a migliorare, volevo però ragionare con lei su qualche punto “debole” o inesatto della mia trattazione.
      Prima di tutto, voglio dirle che mi interesso da tempo di antropologia e di etnografia: quest’ultima riguarda – anche, ma non solo – appunto le tradizioni culturali, quindi per me affermare che “si ritrova l’etnografia” intendeva significare (ripeto: per me) “si ritrova la tradizione”, per cui su questo punto volevamo dire la stessa cosa. Non è vero, poi, che non sono mai venuta a Bracigliano a vedere i “Misteri”: ci sono stata tante volte insieme a mio padre, Gino Noia; un intellettuale della Valle Irno (Mercato S. Severino) che aveva la mia stessa passione e che ogni venerdì santo saliva al suo paese per osservare questo momento altissimo di fede popolare. E’ vero solo che da quando è deceduto mio padre, non essendo motorizzata, non ho potuto purtroppo partecipare alle ultime edizioni dei “Misteri”, ma per quanto ricordi quando ci sono stata – forse qualche anno fa – ho avuto modo di ascoltare le antiche nenie cantate da donne e uomini.
      Per quanto concerne invece l’argomento dello “accapigliarsi”, io intendevo dire che tutti “fanno a gara”, hanno tutti entusiasmo e voglia di ricevere “l’onore” (appunto)di portare il simulacro, infatti il termine è opportunamente virgolettato. Ciò a significare non una “riffa” o peggio una “zuffa”, una “rissa”, bensì la motivazione e la contentezza da parte dei portatori che non vedono l’ora di partecipare a tali riti.
      Invece, per ciò che riguarda la rappresentazione dei mestieri di una volta, ho ricevuto notizie da una persona in vista di Bracigliano che mi ha fatto pervenire una nota in cui si parlava della fiera di primavera con la rivendita di attrezzi antichi al suo paese, anche se – dice tale persona nella nota – la fiera non si tiene troppo vicino ai luoghi interessati dalla tradizione religiosa. Infine, per “simboli primaverili”, alludevo alla iconografia (cioè alle immagini) tipica della Pasqua, essendo questa festa un vero e proprio rito di primavera; è una solennità antica e precedente la nascita di Cristo, che si compie al primo plenilunio di primavera – questa affermazione la può trovare sui libri di tradizioni popolari – e che ha come simboli l’uovo (la rinascita), il grano (ad indicare l’abbondanza e la Madre Terra, Cerere e la figlia Proserpina), l’altare della reposizione (erroneamente noto come “sepolcro”), che deriva dal mito dei giardini di Adone. La saluto,dunque,con deferenza e simpatia, scusandomi delle eventuali inesattezze con cui ho trattato l’argomento e impegnandomi a riflettere di più su ciò che scrivo, aggiornandomi tempestivamente. Le auguro una buona serata e una serena Pasqua. Cordialmente, Anna Maria Noia.

  2. Auguri a lei e grazie mille. Mi dispiace per suo padre. Noi non andiamo tanto per il sottile, siamo impulsivi, il nostro paese sono le nostre radici. Grazie per avere risposto

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