Salerno: Arzano scrive a Caldoro

Il Presidente della Confcommercio Guido Arzano  scrive al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ed all’Assessore alle Attività Produttive Fulvio Martusciello sulla legge regionale n°1 del 9 gennaio scorso in materia di distribuzione commerciale.

 Ill.mo Presidente , la normativa in oggetto, entrata in vigore l’11 gennaio u.s. presenta, a nostro avviso, alcuni aspetti di criticità che potrebbero determinare nocumento alle procedure amministrative inerenti le attività produttive nonché un impatto negativo sulla rete distributiva a danno delle imprese e di conseguenza sul consumatore. Mi preme, a tal fine sottolinearle i seguenti aspetti.

A)La nuova norma all’art. 4 fissa a 150 mq la superficie massima per i cosiddetti esercizi di vicinato (precedentemente 250mq per i comuni con densità demografica superiore a 10.000 abitanti) . Pur riconoscendo alla Regione la facoltà di disciplinare la materia, su precisa previsione della riforma del titolo V della Costituzione, non si capisce la ratio di tale restrizione introdotta, che nei fatti complica e non poco, le procedure amministrative facenti capo ai comuni obbligati a procedere, per attività di oltre 150 mq, non più attraverso SCIA ma con regime autorizzatorio. Ovviamente in base a tale regime sarà necessario soddisfare tutta una serie di requisiti tipici della media distribuzione quali parcheggi, aree per la movimentazione delle merci ed altro. Per quanto riguarda Confcommercio ciò configura ancora un ennesimo attacco alle attività di dimensioni medio piccole che potrebbe determinare la definitiva compressione e scomparsa degli esercizi di vicinato a favore delle grandi superfici. In tal senso la invito a considerare il concreto rischio di desertificazione commerciale. Il sottoscritto, in sede propositiva, si era addirittura fatto portavoce dell’esigenza di portare a 400 mq le attività di vicinato. A seguito infatti dell’abolizione delle limitazioni per gli insediamenti di media e grande distribuzione, consentire un ampliamento agli esercizi di vicinato, avrebbe garantito una migliore forma di concorrenza fra le diverse tipologie. La nuova norma, incomprensibilmente va proprio nel senso opposto.

B)La disciplina, di fatto, determina una nuova classe dimensionale per le medie strutture di vendita che va oggi da 151 a 2500 mq eliminando la distinzione fra media inferiore (fino a 1500mq) e media superiore (fino a 2500mq). Ciò diviene ancor più assurdo in quanto a seguito di ciò un negozio di 151 mq deve assicurare parametri di parcheggio alla stregua di una struttura di 2500mq.

C)La sostituzione degli esercizi speciali di vicinato con l’istituzione degli esercizi di merci ingombranti, elimina infine la possibilità da parte di rivenditori di auto, mobili e merci non consegnabili all’istante, di usufruire del regime liberatorio attraverso la SCIA ,ma di venire, anche quest’ultimi, assoggettati alla disciplina riguardante la media distribuzione. Alla luce di quanto esposto si chiede un Suo cortese ed autorevole intervento teso a correggere tali palesi ed incomprensibili modifiche normative che sicuramente non possono essere considerate a sostegno e sviluppo dell’apparato distributivo campano.

Con viva cordialità.

 Il Presidente

Guido Arzano