Roccapiemonte: femminicidi, Filomena Lamberti “Il coraggio di vivere!”

“Fiori calpestati” Teatro e riflessioni sul femminicidio, la convention  a Palazzo Marciani, voluta dal nostro quotidiano, con l’Amministrazione comunale e la Pro Loco; una tavola rotonda a tema, conclusa con la scrittura scenica di Salvatore Borriello, dai toni altamente coinvolgenti, grazie anche ad un cast che s’è calato totalmente nel ruolo, rivisitando anche Franca Rame. Una serata che l’assessore alla cultura Luisa Trezza, come dichiarato in apertura, ha inteso per ricordare le vittime di una violenza che non desiste dal mietere vittime nella cronaca quotidiana. E che, grazie alla convenzione d’Instanbul, come rimarcato dall’avvocato MariaGabriella Gallevi, referente anche dello sportello antiviolenza a Battipaglia, riesce a dare alle donne almeno la tutela dei diritti calpestati. Come i petali di fiori che la Trezza ha lasciato a tappeto, in sintonia con la suggestiva scenografia e la tematica della serata “Fiori calpestati.” Problematiche familiari, figli con profondi traumi, segni nell’anima, prima che nel corpo, per quante ricevono violenza al posto dell’amore! Che, punteggiato da MariaRosaria Meo, commissione provinciale Pari Opportunità, non riceve la valenza giusta nel nostro tempo. La paura, spesso amputa il coraggio di quante vorrebbero denunciare soprusi che subiscono anche tra le pareti domestiche.  Le dinamiche a monte di un fenomeno che, nella nostra era, assume di giorno in giorno dimensioni sempre più estese. “Un tempo impazzito, quello del terzo millennio- ha rimarcato il direttore del nostro quotidiano, Rita Occidente Lupo-che sembra inseguire costantemente la spira della violenza, più che quella dell’amore. Di stalking e stupri, zeppa anche la cronaca: lo stalker, anche l’apparente ammiratore o il semplice conoscente. Donne coraggiose, allo sbaraglio delle proprie idee spesso, aliene dal bavaglio opportunistico, in bilico tra l’autenticità e la paura. Ma  che riescono a portare avnti dignitosamente lo scotto delle proprie idee e soprattutto della propria libertà, affrancandosi da stereotipi e disturbi di personalità”. Così la toccante storia di Filomena Lamberti, sfigurata dall’ex marito con l’acido. Sulla sua pelle, passata sotto il bisturi per ben 15 interventi chirurgici, ha lasciato la numerosa platea sbigottita. La legislazione odierna, che consente a chi ha tentato di uccidere nell’anima, oltre che nel corpo la donna un tempo amata, disorienta e lascia sconforto. Eppure le Forze dell’Ordine, sempre dalla parte delle vittime: pronte ad intervenire nel momento in cui possono essere arginati fenomeni di stalking. Alla Lamberti, purtroppo, non viene elargito neanche il mantenimento, dall’ex convivente, che dopo circa 15 mesi di fermo, vive a piede libero. A Filomena, invece, negato il sole che amava, per la pelle completamente ustionata e la vista, seriamente compromessa dalla boccetta di liquido versatole sul corpo. Andare avanti con la morte nel cuore, coi ricordi giammai nel dimenticatoio, quanto la Lamberti ha lasciato nella sua testimonianza, insieme però alla forza d’esser riuscita a rompere le catene che la schiavizzavano, anche a costo della sua stessa vita. “Ora sono libera-ha concluso- e posso avere anche amicizie, sempre negatemi prima.”

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