Nuova riforma lavoro incontro ricerche territoriali: intervista prof. Crisci

Maurizio Manzo

Per mercoledì 3 luglio p.v., alle ore 10.30, a Salerno, nell’aula Parrilli del Palazzo di Giustizia, la Sezione di Salerno del Centro Nazionale Studi di Diritto del Lavoro “Domenico Napoletano”, ha promosso un Incontro di Ricerche Territoriali sulla Nuova Riforma del Lavoro, al fine di le disposizioni attuabili ed applicabili nella Provincia di Salerno. Saranno proposti, con inizio a settembre: Corso intensivo per esami scritti del concorso all’esercizio della professione di avvocato (gratuito rimborso spese); Laboratorio di ricerca sull’Avvocatura nel Distretto della Corte di Appello di Salerno; Corso di specializzazione per giuslavoristi; Pubblicazione dei provvedimenti dei Giudici del Lavoro della Corte di Appello di Salerno. Per informazioni: avv. Giuseppe Spagnuolo 089231232 – prof. avv. Nicola Crisci 089233199 – avv. Michele Salimbene 089252425. Al Convegno Nazionale di Genova del 10/13 maggio 2012 (dopo un periodo transitorio di attività della Sezione ed incontri con noti avvocati del lavoro) è stato elaborato l’ordine del giorno dedicato ai problemi organizzativi e statutari all’attività, con diverso modello, privilegiando la pratica. Ancor prima di porre alcune domande al noto Prof. Nicola Crisci c’è da segnalare che il Centro Nazionale è nato a Salerno, con atto del notaio Pisani, per iniziativa del Presidente della Provincia di Salerno avv. Carbone, del Sindaco di Salerno avv. Baratta, del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati avv. Parrilli, su proposta del Presidente, dell’allora, Sezione della Corte di Appello di Napoli Domenico Napoletano e del Presidente dell’Università Popolare avv. Nicola Crisci. Quale modello o modelli per la conoscenza operativa della nuova legislazione del lavoro? Premetto col dire che la collaborazione dei professionisti del settore e fondamentale al fin di poter applicare e meglio interpretare le recenti e continue riforme che si susseguono partendo da quella Fornero (governo Monti) a quella Giovannini (governo Letta), con lettura incentrata sulla valenza territoriale, zonale, provinciale. In un dialogo continuo con gli Enti Locali tra cui in particolare il Comune e le Direzioni Territoriali del Lavoro, INPS, INAIL, Camere Provinciali. Promuovendo indagini, osservazioni, proposte con Circolari, tutto con l’ausilio del sistema mediatico-inormatico che può in tempo reale porre in relazioni le realtà lavorative a livello Nazionale. Questo modello partecipativo di base sembra non di facile realizzazione, come già vediamo nell’organizzazione della formazione continua obbligatoria, Sarebbe opportuno una maggior partecipazione delle associazioni pubbliche e private, tra Ordini ed Organismi Sindacali? Certo sarebbe opportuno, anche se la loro partecipazione è libera, anche dai soliti tesseramenti. La semplificazione è il principio su cui fonda l’innovazione del mondo del lavoro. Sulle ricerche territoriali e le statistiche ISTAT e Banca d’Italia non sono aggiornate e non rivestono carattere propositivo per il futuro. La finalità prevalente è l’attesa collaborazione scientifica della nostra Università. Nella proposta “avventura”, della ricerca sperimentale operativa provinciale si istituiscono: corsi intensivi per praticanti, corsi per giuslavoristi( con preventiva partecipazione ad un convegno provinciale). Il tutto in attesa della conversione in legge del c.d. decreto del fare ed auspicando l’appasionata partecipazione dei professionisti, cultori ed intresati alla materia “lavoro”. In bocca al lupo per questa con i “militanti” vecchi e nuovi della Sezione territoriale del Centro Studi di Diritto del Lavoro. Crepi!