L’occasione per dire: “Sono uguale!”

Barbara Gentile
“Le risposte sono pronte la prossima settimana”. Questa è la risposta che ho ricevuto dall’infermiera che mi ha fatto il prelievo del sangue. Il giorno stabilito mia madre è andata all’ambulatorio a prendere le attese risposte. Erano in una busta chiusa e dalla finestra anteriore della busta si vedeva il mio nome. Le ho aperte e lette al dottore tranquillamente. C’erano molti valori sballati, ma il dottore mi ha tranquillizzato dicendomi che era solo un problema di idratazione, dovevo bere più. Le ho fatte visionare ad una persona di mia fiducia che si è girata dicendomi: “Chi è….?” Esterrefatta ho preso la busta ed ho tirato fuori i fogli. Erano tre, due mi appartenevano,  ma il terzo era di un’altra persona. La cosa più comica era l’anno di nascita: 1925. Fortunatamente solo un problema di mancanza di liquidi. Ho avuto l’occasione per dire “sono uguale”.  In questa circostanza la disabilità non presa proprio in considerazione.