Salerno: “A te che leggi dopo mezzanotte…“ testimonianza

Giovanna Bergamasco

Il prossimo gennaio 2013 ricorre esattamente un anno da quando ho conosciuto Rita Occidente Lupo. Il nostro incontro è avvenuto ad opera di un comune amico, il prof. Nicola Crisci, del quale ero stata allieva agli inizi degli anni settanta nella neonata Università di Salerno, ancora fresca di studi dalla mia precedente Laurea in Filosofia nell’ateneo napoletano. Dopo un solo approccio telefonico con Rita Occidente Lupo ho accettato subito, piena di eccitazione e con l’entusiasmo di un’adolescente, di collaborare al suo giornale “Dentro Salerno” con articoli che avessero per tema alimenti noti o meno noti, ma con un’unica componente: l’intento di rivelarsi utili al ben-essere comune. Ora è accaduto che durante quest’arco di tempo io abbia cominciato a leggere Miscellanea di una certa Giuliana Rocci. All’inizio è stato un episodio dettato solo dalla curiosità ma poi, sempre più affascinata dall’affabulazione della scrittrice che, tra richiami nostalgici a canzoni divenute ormai mitiche e profondi coinvolgimenti di un aspetto del vissuto oppresso da un malinconico senso del panta rei, aveva finito con il ghermirmi ogni notte  come per un incantesimo cui non sapevo sottrarmi. Questo perché tali scritti – che vorrei chiamare, idilli, – erano forgiati pari ad armoniose egloghe nelle quali era possibile riconoscere i nostri abituali stati d’animo quando ci appaiono sospesi come all’interno di un labirinto opaco, reso tale dall’insidiosa e sottile nebbia dell’esistere. Chi era dunque la misteriosa Giuliana Rocci? Solo dopo molto tempo ho scoperto che la sconosciuta scrittrice altri non era se non la direttrice del nostro giornale e allora tutto mi è stato subito chiaro. Chi conosce Rita Occidente Lupo sa bene quanto vigore e coraggio sappia porre in ogni sua attività ricca di stimoli, curiosità e amore alla  vita. Aspetti questi della sua fortissima personalità che la fanno assomigliare quasi a un novello, guizzante magico “Peter Pan” che, con il suo sguardo vivissimo, abbia la volontà di continuare a volare sempre più in alto alla ricerca di spazi limpidi nell’amore del sapere e della conoscenza. Nonostante dappertutto il fango ci stia oggi appiattendo, fin quasi ad annullarci. Questo è ciò che avrei voluto dirle di persona quando mi ha invitata a prendere la parola nella Libreria Guida, dove è stato presentato il suo libro. Non l’ho fatto e me ne scuso. Ho provato a scrivere adesso l’affetto che ci unisce e il privilegio di essere considerata sua amica. Grazie, Rita.