Pianeta handicap: la stessa sala d’aspetto è diversa

Barbara Gentile

Leggendo il titolo, può venire subito alla mente che certo per chi scrive “La stessa sala d’ aspetto è diversa”, lo è sicuramente  per problemi celebrali, dato che la stessa cosa non può essere diversa. Non è così, almeno secondo me e ora lo spiego. Come sapete sono una ragazza disabile, quindi la scorsa mattina ho passato la visita di revisione per l’invalidità presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Prima della malattia, svolgevo la professione di Consulente del Lavoro e quindi era abituale recarmi allo stesso Istituto per curare gli interessi dei miei clienti. La differenza emotiva la notai già al momento della preparazione, in particolar modo perché non mi vestii da sola, ma con l’ausilio (ora solamente psicologico) della mamma e con la calma di chi non fa più parte del “vortice della vita”. Al cuore è stato inferto il colpo più doloroso, nel momento in cui ho messo piede, non sola,  nella sala d’aspetto dell’INPS. Quel display attaccato al muro, che faceva scorrere quei numeri rossi, quell’elimina code che incanalava la gente in base all’argomento da trattare, mi fece riaprire nuovamente gli occhi. Io ero lì per essere dichiarata invalida, non per chiedere informazioni su un modello F24 che aveva un importo troppo alto. In questi casi, solo la forte fede può sostenerti. Infatti dopo la visita siamo, io e la zia, andate al bar a bere un dolce cappuccino con cornetto alla crema , cosa che in passato non avrei potuto fare, dato che non avevo TEMPO.