Agropoli: GdF, sequestra capannone industriale

I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Salerno, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per “equivalente” emesso dal G.I.P. del Tribunale di Salerno nei confronti di un imprenditore di Capaccio (SA) operante nella lavorazione dei marmi. L’esecuzione della misura cautelare reale scaturisce a seguito di una verifica fiscale nei confronti dell’impresa per le annualità 2006 e 2007, proseguita dall’esecuzione di mirate indagini patrimoniali nei confronti dell’imprenditore. Al termine delle indagini, l’imprenditore è stato denunciato per il reato di omesso versamento dell’Iva per l’importo complessivo di oltre 170.000 Euro: inoltre, la verifica fiscale ha permesso di far emergere l’ulteriore sottrazione di materia imponibile ai fini delle imposte sui redditi per oltre 1,3 milioni di Euro e di ritenute Irpef relative alla retribuzione dei dipendenti per 3.000 Euro. Le successive indagini patrimoniali, esperite per ricostruire il patrimonio dell’imprenditore, che aveva ereditato l’impresa dal padre, defunto nel 2006, hanno consentito di individuare gli immobili intestati al medesimo, che a seguito della richiesta del P.M., su ordine del Giudice delle indagini preliminari di Salerno sono stati sottoposti a sequestro preventivo, a tutela dei crediti erariali. L’immobile sottoposto a sequestro, del valore commerciale di oltre 500.000 Euro, è un capannone industriale sito nel Comune di Capaccio (SA), dove tuttora viene svolta l’attività imprenditoriale. Il sequestro è stato reso possibile dall’applicazione della norma che – introdotta con la legge finanziaria per il 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244) – estende anche ai reati tributari la c.d. “confisca per equivalente”, ossia la possibilità, qualora non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato, di “aggredire” comunque i beni di cui il reo abbia la disponibilità, per un valore corrispondente al suddetto profitto. L’operazione si inquadra nell’ambito dell’intensa azione avviata dai Reparti del Corpo per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale perpetrato mediante l’occultamento totale o parziale di materia imponibile ed il mancato versamento delle imposte dovute.