Cava de’ Tirreni: Senatore su Baldi ed amministrazione

Per l’ennesima volta il Sindaco e non la base , quella vera , come sarebbe stato giusto, ha indicato…, anzi imposto ai quattro gatti “assogliolati” presenti alla riunione di sabato 4/8 c.a il nome del nuovo commissario cittadino, uno dei pochi uomini di fiducia rimastigli, unitamente al defenestrato coordinatore. Altro che democrazia, trasparenza e partecipazione. Qui siamo alla farsa. Sembra di vivere la parodia dei regimi totalitari. C’è solo da scegliere tra i fantasmi di Pol Pot o di Ceausescu. Altro che politica, siamo all’avanspettacolo, degno delle migliori macchiette di Ettore Petrolini. L’evanescente fantasma politico Cicco, se non fosse per la sua continua ma inutile presenza su social network e su testate giornalistiche online, nonostante le dimissioni forzate invece di ribellarsi, come avrebbe fatto qualsiasi uomo di media dignità, manifesta al suo sindaco gratitudine e lo ringrazia per averlo mandato a casa. In verità, voglio congratularmi con il Sindaco per essere riuscito a far comprendere all’ex coordinatore, anche se in ritardo, come suo solito, che era meglio abdicare onde evitare ulteriori danni ad un partito e ad un gruppo consiliare mai esistiti in città e al Comune, se non nella fantasia del sig. Cicco, del Sindaco e dei pochi amici di merenda . Questa ulteriore nomina calata dall’alto e senza condividerla con nessuno, decisa volutamente in un caldo sabato di agosto, conferma la bontà delle  motivazioni che mi hanno spinto prima a dimettermi da Capogruppo, poi ad uscire dalla maggioranza e ora dal PDL . La qualcosa ho fatto stamani comunicandolo agli organi del partito. Spero che i miei ex colleghi di partito, ed in particolare Gerardo Baldi,  mortificati continuamente da questo sindaco che non rispetta più le regole scritte all’indomani della sua elezione, o meglio, le rispetta per alcuni consiglieri comunali e non per altri, si sveglino dal torpore politico e dimostrino di aver dignità e attributi non accettando più supinamente scelte come la nomina di un commissario–consigliere comunale–capogruppo, in palese conflitto di interesse e spero, altresì, che la base quella vera, i consiglieri comunali non eletti si ribellino a un sindaco che pensa di gestire da piccolo dittatore di periferia ciò che non è suo ma di tutti coloro che hanno creduto, sbagliando come me, nel suo effimero progetto di città e di crescita del partito. Sono certo che i nodi stanno venendo al pettine e che fra poco a tutti i livelli politici ed amministrativi ne vedremo delle belle.

 

Il consigliere comunale indipendente

 

Avv. Marco Senatore