Quando la Madonna di Medjugorje fondò “Cosa Gospa”

Carlo Di Pietro

Anche oggi dedicherò un pizzico del mio tempo al fenomeno di insubordinazione collettiva e  di disobbedienza, come comprovato da tutti i documenti ufficiali vaticani, che è in atto a Medjugorje dal 1981. Fra i vari testi che ho consultato – numerosi onde evitare di pubblicare menzogne – lessi tempo fa una dichiarazione della presunta “madonna”, per ora non lo è dato che la Santa Sede non ha riconosciuto nulla, in cui la stessa (la Gospa) sembrava essere John Gotti della famiglia dei Gambino (mafia italo americana). In data 21 giugno 1983, difatti, l’emissario della Gospa  Ivan Dragicevic consegnò all’allora vescovo Pavao Zanic – uomo equilibrato, competente e fedele alla Roma cattolica – una sorta di pizzino o messaggio della “madonna” in cui erano presenti non delle velate minacce ma addirittura una specie di anatema. Secondo la missiva degna dei gangster, il giorno 19 giugno 1983 la Gospa direttamente da Corleone, sarebbe apparsa ai signori Jakov, Marijia e Ivica e, dopo le classiche introduzioni buoniste, avrebbe proseguito a ruota libera, impartendo ordini ai suoi picciotti. Straordinario fu il contenuto del pizzino che, nonostante i funamboleschi e ridicoli tentativi di smentita o di capovolgimento della verità ad opera degli altri “veggenti” collusi  con “cosa Gospa”, presentava il seguente messaggio:“Dici al Vescovo che voglio da lui una urgente conversione agli avvenimenti della parrocchia di Medjugorje, che non sia troppo tardi”. Proseguendo la Gospa gentilmente spiegò al vescovo come doveva convertirsi: “Cominci ad avvicinarsi agli avvenimenti con molta comprensione, carità e con grande responsabilità”. Peccato che chi conosce la vita della buonanima di Pavao Zanic, sa benissimo che era uomo più che responsabile, fine conoscitore della Dottrina cattolica e colonna di fede in una realtà persecutoria e comunista. La Gospa proseguì dicendo: “Voglio che non crei contrasti tra i sacerdoti e che non metta in luce le loro mancanze”. Questa “madonna”, in pratica, non conosceva il codice di Diritto Canonico, inutile citare almeno una 40ina di Canoni che umilierebbero la Gospa, non vorrei che mi arrivi la malavita a casa. Poi arriva una stoccata ed un richiamo alla responsabilità: “Il Santo Padre ha dato a tutti i vescovi di compiere i doveri nelle loro diocesi, di risolvere i problemi e litigi. Il vescovo è padre principale di tutte le parrocchie in Erzegovina. Perciò voglio da lui conversione a questi avvenimenti”. Dedicare attenzioni all’analisi di un’affermazione del genere sarebbe perdita di tempo per almeno 3 motivi: 1) i fan della Gospa direbbero che la Gospa è la Madonna e che ha ragione; 2) nessuno cambierebbe idea, perché uscire da una setta è molto difficile e bisogna affidarsi a mani competenti; 3) C’è una tale discrepanza fra questa “madonna” e la Madre di Cristo, come può testimoniare tutta la mariologia seria e non progressista, che è inutile andare oltre. Per conoscere la vera Madonna, rimando i lettori alla consultazione del testo “Maria Chiesa nascente” scritto dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, oggiAggiungi un appuntamento per oggi Papa Benedetto XVI. Alla fine della missiva giunse la minaccia e la Gospa disse: “Gli mando un penultimo avvertimento. Se non si converte o corregge lo raggiungerà il mio giudizio e quello del mio Figlio Gesù”. Siamo di fronte ad una mostruosità teologica senza precedenti; ad una “madonna” ignorante, diversa da quella dei Vangeli e non consapevole dell’esistenza dei dogmi di Giudizio particolare e Giudizio universale, oltre a dimostrare stravaganze contrarie al dogma dell’inerranza e contrarie al dogma dell’interpretazione secondo il consenso unanime dei Padri. Ricapitolando: 1) Minacce al Vescovo; 2) Conversione sotto estorsione; 3)  Non conoscenza dell’inerranza, indirettamente mette in discussione la Scrittura; 4) Non conoscenza del consenso unanime dei Padri, che ne hanno ben definito la sua Figura e missione; 5) Non conoscenza di Giudizio particolare e di Giudizio universale; 6) Manifestazione di una mariologia mai sentita in 2000 anni di Chiesa cattolica; 7) Fallimento degli ammonimenti, perché non solo Zanic non si “convertì al gospismo”, ma non lo fece neanche il suo successore Peric (tuttora cattolico e non medjugorjano) e neanche l’intera Commissione, che contava ben 22 vescovi. Insomma la Gospa aveva il detonatore rotto; 8) Presunzione di ritenersi al pari del Figlio, quindi negazione di almeno 3 o 4 dogmi; 9) Non conoscenza del Primato e dell’Infallibilità; 10) Presunzione di voler manipolare e comandare il Vescovo Peric, non sapendo che questi rappresenta un Apostolo. Tutti sappiamo il ruolo che ebbe la Madonna nel contesto apostolico, il Papa ne ha parlato anche ieri; 11) Atteggiamento scismatico. A tutto ciò vanno aggiunti i ridicoli tentativi di mitigare, smentire, modificare, sminuire, ecc… il pizzino, ad opera degli altri “veggenti” e dei loro sostenitori. Però “cosa Gospa” aveva lasciato tracce, dunque non solo la lettera è presente negli archivi a Mostar, ma fu anche pubblicata da Corvaglia in un suo famoso testo, di cui ora non ricordo il titolo. Di solito i miei articoli non sono ironici e superficiali come questo, avrò anche scritto qualche inesattezza, ma il senso non cambia. Non merita, da parte di nessun cattolico di buona volontà, alcun tipo di approfondimento teologico un messaggio del genere. Giudicate voi, penso di essere sempre abbastanza profondo nelle mie argomentazioni, tuttavia in questo caso, pur mantenendo il dovuto distacco (ribadisco la mia imparzialità in attesa di decisioni della Santa Sede) e non prendendo posizioni, ho preferito ironizzare. Da parte mia va tutta la solidarietà ai fedeli che si recano a Medjugorje in buona fede e che sono espressione della pietà popolare che si deve alla Vergine Maria, ma mi dissocio da ogni forma di abuso della credulità popolare e di mistificazione della realtà. Il cattolico deve ricercare la VERITA’, l’ambiguità è di satana.

 

Un pensiero su “Quando la Madonna di Medjugorje fondò “Cosa Gospa”

  1. Ma come scrive di getto lei, se 931 parole le portano via solo un “pizzico” di tempo. Comunque questioncine tra addetti ai lavori. Dell’insegnamento del Vangelo, neanche l’ombra. Come ci sono addetti ai lavori affascinati dagli angeli, lei sembra ossessionato da Satana. Suvvia, pensi positivo, più in libertà …

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