Sala Consilina: GdF, sequestro beni settore edilizio

Le Fiamme Gialle di Sala Consilina, nell’ambito delle attività di polizia economica e finanziaria per la ricerca di “evasori totali”, hanno scoperto una società di capitali, con sede in Sala Consilina, operante nel settore edilizio, dedita all’emissione di “fatture false”.Le attività ispettive condotte dai finanzieri hanno consentito di accertare l’emissione di documenti inesistenti negli anni 2008, 2009 e 2010 per oltre un milione e mezzo di euro. L’impresa, inoltre, per non corrispondere all’Erario le imposte scaturenti da tali attività “simulate”, ha dichiarato costi “fittizi” per oltre due milioni d’euro, detraendo indebitamente mezzo milione d’imposta sul valore aggiunto. Elementi rivelatori del carattere fittizio delle operazioni commerciali sono stati le modalità di pagamento delle fatture in questione, tutte per “contanti”, anche in presenza di importi superiori ai limiti imposti dalla disciplina in materia di circolazione del contante, nonché la mancanza di disponibilità da parte della società di attrezzature ed automezzi necessari per l’esecuzione dei lavori.Il legale rappresentante della società, tale I.G. di Lauria (PZ), è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Sala Consilina per “dichiarazione infedele” e per “emissione di fatture ed altri documenti per operazioni inesistenti”.In esecuzione di apposito decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sala Consilina, la società è stata sottoposta a “sequestro preventivo”, ravvisandosi la necessità di impedire la commissione di ulteriori frodi fiscali, nonché sono state sottoposte a sequestro preventivo “per equivalente” un’altra società riconducibile all’imprenditore lucano, operante sempre nel settore edilizio, e due autovetture allo stesso intestate, beni che secondo l’A.G. costituiscono l’equivalente del “profitto” ottenuto dalla commissione dei reati fiscali, per un valore di 432 mila euro.Tale forma di sequestro, infatti, è oggi possibile grazie ad una norma che – introdotta con la Legge Finanziaria per il 2008 (Legge 24 dicembre 2007, n. 244) – estende anche ai reati tributari la c.d. “confisca per equivalente”, ossia la possibilità, qualora non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato, di “aggredire” comunque i beni di cui il reo abbia la disponibilità, per un valore corrispondente al suddetto profitto.