Salerno: ultimo saluto al collega Sergio Barletta

Una chiesa gremita, quella di Santa Croce a Torrione, ad accogliere la salma di Sergio Barletta, tra ordini militari ed esponenti dell’associazionismo. Un nodo di conmmozione per tutti, nel ricordare un amico, un uomo che ha sempre vissuto all’insegna della disponibilità con molta semplicità. Nel corso del rito funebre. celebrato dal viceparroco don Salvatore Castello, le note del silenzio ed il picchetto d’onore, scattante nel porgergli l’ultimo ossequio. Lo stesso feretro, portato a spalla dai militari, suoi compagni in arme, prima dell’ingresso in Chiesa, alla presenza dell’Anpi e della Polizia provinciale, insieme agli altri graduati. Dai politici, agli amici del quartiere, dal presidente della Provincia Edmondo Cirielli, al Comandante dell’Esercito Flavio Rizzo, al generale Guido Landriani ed agli altri alti graduati; dal Questore di Salerno Antonio de Iesu, a Roberto Celano, Enzo Maraio, Antonio Cammarota, Anna Ferrazzano. Impettiti i non udenti, che l’interprete Franca Loffredo, dal leggìo dell’altare, rendeva maggiormente partecipi alla liturgia con l’alfabeto dei segni. Un peculiare ricordo da parte della ex maestra  e dei compagni di scuola, sul profilo di Sergio ed un tratto da parte del direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo, che a nome dell’intera Redazione, ha scatenato un fragoroso applauso per Sergio: “Abbiamo perso un amico, un uomo semplice- ha commentato la Lupo– che dava costanti prove di perbenismo e di galanteria, senza mai insuperbirsi nell’andare agli altri, al di là degli steccati partitici. In redazione, sentiremo la tua mancanza, quella di un apporto sincero, che ha contribuito a tener viva la cultura e l’informazione. La nostra certezza, che anche se avvertiremo la tua mancanza, il tuo sorriso permarranno nei nostri cuori. Addio Sergio!” Nella consapevolezza che, come esplicitato da don Castello, con la morte soltanto il passaggio in un’altra dimensione, crea il dolore del distacco, ma la consapevolezza della gloria dei giusti, rasserena perchè anche se un minimo di pene terrene, sono da espiare nel Purgatorio, la gioia della beatitudine, conforta i cari, affranti dal dolore per la perdita, anche la nostra Redazione continuerà ad andare avanti, non dimenticando tanti momenti di gioia e dolore condivisi con un uomo in divisa…per noi, semplicemente Sergio!