Macerata Campania: tra tradizioni popolari e musica folkloristica

Anna Maria Noia

A Macerata Campania, cittadina del Casertano, torna il fatidico, consueto e tradizionale appuntamento con la celebre kermesse della Festa di Sant’Antuono, giunta all’ennesima edizione ed in atto dal 13 al 17 gennaio – data in cui vige il dies natalis dell’abate. Uno degli eventi più importanti per quanto concerne le manifestazioni antropologiche e popolari nel panorama della Campania si ripete a Macerata per la gioia dei numerosi etnologi e degli aficionados con un grande parterre di iniziative. Tra queste ricordiamo la sfilata delle famose Battuglie di Pastellessa, una interessante tradizione dagli antichi retaggi e dai richiami ancestrali. Trattasi di carri allegorici particolari, una sorta di “gigli”, come quelli di Nola – nonostante la peculiare differenza; su tali simulacri si esibiscono i cosiddetti bottari, suonatori di tini, botti e falci. L’esibizione rappresenta un momento atteso da molti specialisti ed intenditori – ma non solo – in quanto epigono del folklore casertano. L’origine della particolare consuetudine dei bottari risale al XIII secolo. Il recupero di questi riti obsoleti vedrà il suo culmine con la sfilata delle Battuglie di Pastellessa, in programma per il 14 gennaio. Le stesse Battuglie si potranno osservare il giorno dopo, cioè il 15 di gennaio, quando il carro terminerà la sua “passeggiata” dinanzi alla chiesa abbaziale di S. Martino vescovo. Il 17 gennaio, infine, il tutto si concluderà in piazza De Gasperi. I “musicisti” partecipanti alle sfilate sono oltre mille, suddivisi in venti Battuglie di Pastellessa, dai nomi simpatici ed accattivanti come “Incanto popolare”, “I wagliun ra’ via e’ for’”, “Suoni antichi”, “A’ cantenella”, “Battuglia libera”. Il tutto, nel suo complesso, si rifà alla tradizione delle pattuglie o “battuglie” (paranze?) contadine, mentre il vocabolo idiomatico “pastellessa” deriva probabilmente da “past’ e llessa”, un gustoso piatto a base di pasta e castagne lesse che ha dato nome a un tipo di sonorità arcaica e misterica, tipica di queste celebrazioni per la festa di S. Antuono, vestigia di Macerata Campania. Quest’anno, inoltre, da Macerata partirà la XXXIV edizione della fiaccolata in onore di S. Antonio, organizzata a Caliano di Montoro Superiore, in quel di Avellino; la fiaccolata di cui sopra coprirà l’intero tratto – a piedi – del percorso di 80 chilometri che va da Macerata a Caliano. Nel corso dell’evento non mancheranno i giochi di una volta, quelli tradizionali, che entusiasmavano le famiglie contadine al completo e soprattutto i componenti più giovani: il palo insaponato, la corsa con le botti, il tiro alla fune e la corsa nei sacchi sono tra questi. Non mancheranno certo i momenti conviviali, con la degustazione e l’assaggio di pasta con le castagne; occasione enogastronomica inserita nelle celebrazioni per i centocinquanta anni dell’unificazione italiana. Dal 13 al 17 di questo mese, dunque, non bisogna mancare di recarsi a Macerata Campania, per vivere in allegria la festa di S. Antuono. L’intera manifestazione, posta in essere dalle associazioni “Sant’Antuono” e “Le Battuglie di Pastellessa” – nella persona di Vincenzo Capuano – riunisce in sé altri sodalizi ed ulteriori peculiari eventi che certamente coinvolgeranno tutti e che sigleranno una volta di più l’impegno delle istituzioni locali odierne a favore delle tradizioni demologiche delle epoche antiche, sempre da recuperare e sempre degne di attenzione, di studi e… (magari) di fondi.