Il Corriere e le tasse alte: Cennamo scrive a De Bortoli

Il nostro opinionista avv. Angelo Cennamo scrive a Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera sulle misure fiscali:

Egr. Direttore, l’ulteriore inasprimento fiscale apportato dalle misure studiate dal governo Monti, per quanto esse vengano giustificate dalla crisi in atto, sta costringendo migliaia di lavoratori autonomi, di piccole imprese e di liberi professionisti ad abbandonare le proprie attività. Anni e anni di sacrifici, di studio e di indebitamenti funzionali a progetti talvolta mai realizzati, se ne vanno così in fumo, nell’indifferenza di uno Stato appesantito da una burocrazia e da una tassazione oramai molto vicina all’usura. Luca Ricolfi, nel suo recente “La Repubblica delle tasse”, stima al 68% la pressione fiscale sulle imprese italiane, superiore di oltre 15 punti rispetto a quella degli altri paesi europei. Il dato, di per sè, è allarmante e i numerosi fallimenti e suicidi registrati negli ultimi mesi ne documentano meglio di ogni altra cronaca la dimensione tragica. Molti media, in questi giorni, stanno portando avanti una campagna denigratoria nei confronti degli evasori, che in Italia, specie al sud, di sicuro abbondano. Il blitz dell’Agenzia delle entrate in quel di Cortina, sotto questo aspetto, ha suscitato molto clamore e, come spesso accade, diviso i nostri connazionali tra “innocentisti” e “colpevolisti”. Preferisco sottrarmi ad un simile dibattito, anche per non apparire troppo “eversivo”. Quello che le chiedo, però, è di sottrarre il Corriere della sera al conformismo di questa campagna, bigotta e giustizialista, per sposare, piuttosto, la causa di chi le tasse le subisce fino alla morte della propria attività e, in troppi casi, a costo della propria vita. Un giornale di tradizione liberale come il suo credo che abbia il dovere di battersi per questa causa, prima ancora di additare gli evasori come la parte marcia della società. Il tempo stringe e la sopportazione di numerose famiglie ha superato ogni limite.

 

Con stima – Angelo Cennamo

 

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