Positano: Guardia Costiera sequestra noto ristorante

Nell’ambito della più ampia operazione denominata “site of community importance” (che ha portato nell’aprile scorso al sequestro di strutture e manufatti insistenti su un’area di circa 4.000 mq., sottoposta a vincolo paesaggistico ed ambientale, nel Comune di Maiori) sono state poste in essere mirate indagini coordinate dal pool della Sezione Ambiente della Procura della Repubblica di Salerno che hanno interessato il noto esercizio commerciale/stabilimento balneare denominato “L’incanto” sito in Positano. Dall’attività delegata alla Guardia Costiera di Salerno è emerso che nell’area in questione era stata realizzata una struttura commerciale di circa mq. 6943, adibita a stabilimento balneare, senza la necessaria e preventiva Valutazione di Incidenza (V.I), introdotta dall’art. 6 della Direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio Europeo (più nota come Direttiva “Habitat”) e dall’art. 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 e s.m.i, che ne rappresenta l’attuazione nel tessuto normativo nazionale. Più nel dettaglio, gli uomini della Guardia Costiera hanno accertato che la struttura centrale de “L’incanto” (rappresentata da un bar ristorante ricadente in parte su area privata e in parte su suolo demaniale marittimo) era stata interessata negli anni da una serie di interventi edilizi di ampliamento e completamento (tra l’altro di opere già abusivamente realizzate) senza le prescritte autorizzazioni. Pertanto, alle prime ore del mattino di stamane, è stata data esecuzione all’ordinanza emessa  dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e contestati ai titolari e legali rappresentanti della società intestataria della struttura i reati di esecuzione abusiva di lavori edilizi non autorizzati (cui agli artt. 81 c.p. e 181, comma 1 bis, del d.lgs. n. 42/2004, nonché 44 lett. c) d.P.R. n. 380/2001), di esecuzione dei lavori in zona sismica senza darne preavviso scritto allo Sportello Unico (in violazione degli artt. 93 e 95 d.P.R. n. 380/2001), di aver realizzato parte delle opere entro la fascia di rispetto dei trenta metri dal confine demaniale marittimo senza la prevista autorizzazione (prevista dagli artt. 55 e 1161 Codice della Navigazione), il tutto in violazione dei sigilli precedentemente apposti (art. 349 c.p.). In esecuzione della medesima ordinanza è stato inoltre contestato ad un Dirigente del Comune di Positano il reato di abuso d’ufficio per aver rilasciato in favore della società in questione il permesso a costruire per l’installazione dello stabilimento, in violazione degli artt.10 e ss., 35 e 36 d.P.R. n. 380/2001, nonostante tali opere fossero state già illegittimamente realizzate e l’area interessata dall’intervento edilizio fosse parzialmente occupata da opere abusive non oggetto di richiesta di permesso a costruire. In ragione di ciò, la Guardia Costiera di Salerno ha provveduto a sottoporre a sequestro preventivo la struttura apponendovi i sigilli. Le indagini, tuttora in corso, vedono altre situazioni sotto le lente di ingrandimento dei magistrati salernitani.

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