Salerno Calcio, mezzo passo falso con l’Astrea

                           Maurizio Manzo

Astrea non è solo il nome della squadra capace di arrestare la marcia casalinga della capolista Salerno, ma anche quello di una vergine stellare della mitologia greca, figlia di Zeus e di Temi, dea della Giustizia e mai più giusto è stato lo 0-0 di quest’oggi scaturito al termine di una gara dagli scarsi contenuti. Gli ospiti hanno imbrigliato la manovra dei locali, mostrando una discreta quadratura di gioco ed una buona organizzazione in campo. Se gli uomini di Fazzini, capace di tirare un brutto scherzo all’amico Susini, ds dei blaugrana, avessero avuto maggiore fortuna in avanti (vedi clamorosa occasione sciupata da Giuntoli ed il palo colpito sugli sviluppi di corner) chissà se il risultato finale sarebbe stato lo stesso. Vero è che il Salerno ha, comunque, sfiorato il gol anch’esso in numerose circostanze (traversa di Caputo e chance da gol mancate da Biancolino), ma è indubbio il fatto che l’Astrea ha rischiato di portarsi a casa l’intera posta in palio. Per questo il pari non va visto sotto una cattiva luce perché consente di muovere la classifica e di mantenere il primato. E’ logico che guardando il bicchiere mezzo vuoto bisogna registrare la lampante involuzione di prestazione offerta dalla squadra. Il 4-2-3-1 con il quale Perrone ha mandato in campo la propria squadra si è rivelato essere un modulo inadatto agli uomini a disposizione del trainer blaugrana per la scarsa copertura offerta dal centrocampo alla difesa e per l’utilizzo fuori ruolo di due bocche di fuoco come Mounard e Caputo che non hanno potuto offrire un contributo degno di tal nome alla causa salernitana. Il Salerno è stato poco cinico sotto rete e non ha sfruttato le poche occasioni da gol riuscite a creare. Biancolino è stato meno preciso del solito e non ha confermato il trend positivo delle ultime settimane, mentre Gustavo è stato protagonista di una prestazione incolore, al di sotto delle aspettative che avevano accompagnato le sue precedenti esibizioni. L’Astrea, con in campo i due ex Sannibale e Gaeta, ha disputato la sua onesta partita riuscendo a realizzare il proprio piccolo miracolo sportivo, suggellato dai grandi festeggiamenti di fine gara in stile vittoria di Champions League, forse un po’ troppo esagerati ma che danno l’idea di come i laziali abbiano vissuto questa gara, giocando con grande ardore e grinta agonistica dal primo all’ultimo minuto della gara. Non bisogna fare un dramma del mezzo passo falso odierno anche se, in caso di vittoria, gli uomini di Perrone avrebbero incrementato ulteriormente il proprio vantaggio sulle dirette concorrenti per la promozione. Sei vittorie e tre pareggi in nove incontri disputati sono ugualmente una buona base da cui ripartire per riprendere il cammino perso e ricominciare a vincere a partire dal prossimo impegno esterno di Genzano.