Riceviamo e Pubblichiamo: Lettera a mia madre

Cara mamma, non ti ho mai scritto una lettera prima d’ora, forse perché non sentivo di doverlo fare, o forse perché in cuor mio sapevo che non era il momento.  Ma stasera mi ritrovo solo, come sempre e, questo bisogno è diventato di colpo un’ impeto. A volte, erroneamente crediamo di non dover dire ciò che proviamo e cosi il tempo passa e, con esso le tenere tappe della vita. I ricordi si fanno nitidi e mi rivedo bambino, di fronte al negozio di giocattoli e a quei verdi soldatini di plastica in busta e al tuo sguardo che incrociò il mio quando dicesti: non posso. E cosi, mi tenevi per mano lungo la strada verso casa, ti vedevo strana, ma ero bambino, troppo piccolo per poter capire Il valore di quel  NO. Nella mia piccola mente però, cambiò qualcosa, impercettibile mutazione per molti ma non per me, anche dopo anni lo rammento ancora. La nostra è sempre stata una famiglia molto umile, ciò nonostante hai fatto sempre di tutto affinchè  non mi mancasse mai nulla. I miei compleanni, sempre festeggiati in casa, con torte improvvisate; erano le più buone del mondo e, anche se mi regalavi maglioni o pantaloni usati per me erano i più belli. Ricordo i tuoi sacrifici e l’odore dei sott’oli quando a me davi la carne, o di quando dal tuo piatto toglievi il meglio e lo davi a me.  Per la scuola, compravi quaderni e penne coi pochi soldi che riuscivi a racimolare coi lavoretti domestici, per i libri poi, sacrifici enormi. Mi hai permesso tra sacrifici e privazioni di studiare e, di questo te ne sarò per sempre grato. Molte, troppe volte non ti ho detto Ti voglio bene, anche se per me sei la madre migliore del mondo. Hai saputo fare da madre e qualche volta anche da padre, crescendomi con dignità e amore, impartendomi  i sani principi che mi accompagneranno sempre lungo questo giardino chiamato vita. Nella mia troppa timidezza, mi pento solo di non accarezzare il tuo capo segnato dal tempo, di non darti un bacio sulla guancia quando mi sento troppo solo, o quando vorrei dirti grazie con tutto l’amore del mondo. Voglio farlo adesso, con la sola cosa che mi riesce meglio; scrivere, con il solo mezzo con il quale mi sento davvero libero e vivo. Grazie per i no, mi hanno aiutato a capire il vero valore e a dare il giusto peso alle cose materiali, grazie per qualche schiaffo, mi è servito a maturare  e a non cadere negli stessi sbagli, grazie per il tuo sorriso e il tuo ottimismo anche quando tutto va male, grazie per la tua presenza, vitale, indispensabile e vera, grazie per avermi dato la vita, se potessi vorrei poterti regalare il mondo intero. Grazie di esistere…  TI VOGLIO BENE!          

Giovanni Trombetta