Salerno: Mons. Moretti e i media

Anna Maria Noia

Proficuo e interessante l’incontro di venerdì 9 settembre, in via Roberto il Guiscardo a Salerno, con il mondo dei cronisti salernitani e della provincia (comunque nell’ambito della diocesi), sia della carta stampata, sia del web e sia delle tv, da parte del sornione e pragmatico presule Luigi Moretti. Una conferenza per fare il punto della situazione e il bilancio su quanto attuato dalla Curia e dalla Arcidiocesi (Salerno-Campagna-Acerno) in questo primo e attivo anno di insediamento da parte del vescovo venuto da Roma, ma anche un modo per capire come muoversi sul territorio e come incrementare e approfondire il messaggio, l’informazione religiosa. Alla conferenza, durante la quale si è parlato degli imminenti festeggiamenti per il patrono di Salerno, Matteo, ed è stato presentato l’opuscolo “Ripartire da Cristo”, contenente il piano pastorale e l’agenda diocesana 2011-2012, hanno partecipato don Nello Senatore, direttore dell’ufficio Comunicazioni Sociali; Riccardo Rampolla, vicedirettore; Paolo Rocca, dell’ufficio stampa dell’ateneo di Salerno nonché tra i responsabili della web radio universitaria “Unis@und”; il “decano” dei giornalisti salernitani Enzo Todaro; Patrizia De Mascellis e l’operatore e cameraman Rino Avilia di Telediocesi; il direttore del settimanale “Agire”, padre Claudio Luciano; direttori di altre testate, alcuni sacerdoti e tanti giornalisti da ogni parte della Provincia.“Il senso di questo incontro, dopo quello dello scorso anno – ha espresso Moretti, diretto e preciso come al solito – vuole essere una condivisione di quanto fatto in questo anno così intenso e bello per me, una condivisione di un modo nuovo di fare Chiesa.”“In questo periodo di tempo – prosegue l’arcivescovo – ho potuto riscontrare una grande disponibilità a servire la Chiesa, grazie a sacerdoti, operatori e laicato.”“Il mio intento – dichiara ancora Luigi Moretti – è quello di intessere una rete di relazioni tra noi e conseguentemente per la comunità.”“Tra i momenti importanti da me vissuti nel corso dell’anno – afferma Sua Eminenza – anche l’attenzione a movimenti ed associazioni, grazie allo strumento di lavoro e di sollecitazione conosciuto come La Traccia”.“Sulla scorta di questo viatico – dice l’arcivescovo – è anche Ripartire da Cristo, il nome del programma pastorale per il 2012.”Il presule stigmatizza il ruolo della Chiesa, in quanto “comunità di credenti”, che merita “un impegno non indifferente nel riconsiderare la vita religiosa sia per i ragazzi che per gli adulti.” Soprattutto i giovani, anche al di là della vocazione religiosa, hanno bisogno di “sensibilità”, da crearsi “tra famiglie”, in modo particolare nella fattispecie della “iniziazione cristiana”, “proponendo la fede e non imponendola”. Sono stati inoltre descritti da Moretti i cambiamenti che concernono uffici e cariche nell’ambito della Curia e all’interno della collettività religiosa; tra i nuovi uffici voluti dal vescovo ricordiamo quello specifico per il Catecumenato, per “creare comunione” anche nel caso in cui ci fossero adulti da battezzare, il che ai tempi di oggi non è affatto raro, come invece si sarebbe portati a pensare. Nel mirino del vescovo Luigi Moretti anche aspetti amministrativi, logistici, che hanno l’obiettivo precipuo di attivare una purificazione e una conversione interna alla nostra Chiesa. Il tutto, per una “razionalizzazione delle varie realtà parrocchiali nei paesi piccoli con più parrocchie – asserisce Moretti nel corso dell’incontro – e ciò allo scopo di fornire risposte di unitarietà.” Si è parlato poi dell’avvicendamento di sacerdoti anziani e malati, soprattutto coloro che superassero i 75 anni di età. Infine il vescovo Moretti, che ha anche sostenuto di “agire non con la bacchetta magica per risolvere all’istante tutti i problemi, ma grazie al contributo di ognuno”, ha annunciato una novità, una sorpresa: “Il 24 giugno del prossimo anno – ha esplicitato – vivremo un momento di gioia per la beatificazione, che avverrà presso la nostra diocesi, di un prete di Contursi: don Mariano Arciero.” Moretti ha indi concluso l’incontro, rispondendo – sempre con la consueta diplomazia, con prudenza ma anche con acume, alle domande dei giornalisti. Domande incentrate soprattutto sulle vicende della Colonia “S. Guseppe” a Torre Angellara e sull’opportunità di festeggiare S. Matteo in maniera simile agli altri anni, anche in questi tempi di crisi.