“La maschera viola”- Racconti di Giovanna Bergamasco

Nicola Crisci

La vita nella sua realtà con il suo destino e con sogni e delusioni, dai confini incerti, tra luci ed ombre anche inseparabili, è raccontata da Giovanna Bergamasco con La Maschera Viola, L’Orsa e Il Piccolo Fiume in un sorprendente percorso, separato, ma coordinato con profonda globale descrizione aggregante. Giovanna Bergamasco con il libro la maschera viola – racconti  (Alfredo Guida Editore, Napoli, 2011, 116) propone al lettore un originale modello per la società in movimento, caratterizzato da colloqui, nel primo tra Elsa ed il Principe, poi tra il pastore Antonino e il suo cane Annibale e con un altro pastore, e, poi, pastore eletto sindaco, eletto sindaco ma rare conversazioni con la moglie e con il figlio. Ritorna con il cane Annibale nella capanna, nel successivo racconto l’Orsa, soltanto con accenni a determinanti momenti narra anche i percorsi di questa vita. Con le sue modifiche continua con il Piccolo fiume, terzo racconto “nell’attraversare le molte tempeste della vita, così per il Piccolo fiume raffinata scrittura, ogni tempesta di qualsiasi genere si tratti, non può che renderci più forti”. Gli avvenimenti vengono descritti senza maschera, cioè senza ipocrisia, dalla bella Elsa al Principe, dal pastore Antonino con il cane Annibale, al pastore con il cane Gina, dallo scalpellino Pietro alla moglie Filuccia da il Piccolo Fiume al piccolo ruscello. Con comportamenti e sentimenti assimilati secondo una esistenza con immaginazione e fantasia. Anche se non parlano lo stesso linguaggio. I tre racconti non hanno confini e possiamo ritenere che l’Autrice offre un tessuto filosofico con una ricerca psicologica, abolendo i confini tra uomini e animali, tra terra, mare e cielo, provocati da esperienze di vita, come è nel sommerso intimo di ognuno di noi, allontanandosi dalla propria soggettività e rileggendo i chiusi diari quotidiani. Emergono consigli per modellare diversamente la vita vissuta con ipocrisia e falsità, spesso in solitudine, provando “da solo, come quando iniziasti il viaggio”, nel fremito dei propri pensieri, in compagnia anche durante le tempeste dei propri sogni. Con questi racconti, tra realtà e sogni vengono scritte pagine in una dimensione letteraria da coinvolgere anche nel futuro e nel proprio destino provando profonde emozioni con azioni e reazioni di ogni lettore. Almeno per lottare una depressione inaspettata. E’ come libro di filosofia romanzata morale e sociale. Potrebbe essere consigliabile per un film documentario o per documentari.