Salerno: GdF, scoperte fatture false

Le Fiamme Gialle del Gruppo di Salerno, al termine di una complessa indagine finanziaria, hanno ricostruito – a carico di due società potentine, la “NIPA s.r.l.” e la “Potenza Sport Club S.r.l.”, attive da anni rispettivamente nel campo delle telecomunicazioni e nel settore calcistico – un sistema di fatturazione di operazioni commerciali inesistenti. Come tutti ricorderanno, la società calcistica nello scorso anno, a campionato in corso, fu punita dalla Corte di Giustizia Federale della FIGC per le scandalo scommesse con l’esclusione immediata dal campionato di Lega Pro, Prima Divisione 2009-2010, e l’inibizione per 5 anni dell’allora presidente, sentenza che venne riformata parzialmente dal Tribunale nazionale arbitrato per lo sport, con la concessione dell’ultimazione delle gare di quel campionato, ma con il declassamento della compagine calcistica all’ultimo posto con retrocessione in Seconda Divisione.Gli accertamenti svolti hanno consentito di svelare un articolato sistema di frode ai danni dell’erario, grazie al quale le imprese coinvolte, utilizzando fatture per operazioni oggettivamente inesistenti emesse da società salernitane compiacenti (risultate prive di qualsivoglia struttura patrimoniale ed organizzativa e formalmente rappresentate da veri e propri prestanome), creavano il presupposto materiale e giuridico per dedurre indebitamente costi ed Iva, per un giro d’affari stimato pari ad oltre 2 milioni di euro. Gli ulteriori e più approfonditi accertamenti di polizia giudiziaria consentivano di accertare che gli amministratori delle società coinvolte erano, in realtà, fra loro collegati e tutti facenti capo ad uno studio commercialistico salernitano. è stato, altresì, delineato il legame associativo degli indagati, responsabili della frode fiscale posta in essere, nonché il ruolo assunto da ognuno di essi nell’ambito dell’organizzazione criminosa. Basti pensare che la società “Potenza Sport Club S.r.l.” aveva emesso fatture nei confronti delle società salernitane per circa 300 mila euro, per prestazioni asseritamente offerte in un arco temporale in cui gli accertamenti hanno permesso di appurare che erano state disputate solo due gare casalinghe.La società calcistica lucana, per compensare l’ingente perdita contratta nella gestione agonistica 2006-2007, ha esposto nel bilancio dell’anno successivo sia i fittizi proventi derivanti dalle prestazioni pubblicitarie rese alle società salernitane, sia minori costi derivanti dai contratti stipulati con i propri calciatori, che comunque corrispondeva in “nero” tramite una delle società salernitane. Acclarata, dunque, la gravità indiziaria, la Procura di Salerno, nella persona del Sost. Proc dott. Vincenzo Senatore, a conclusione delle indagini preliminari, ha formulato i capi d’imputazione nei confronti di P.G., di anni 29, E.E. di anni 46, G.P. di anni 47,  T.P.I. di anni 50, D.D. di anni 33, per i reati previsti e puniti dall’art. 416 C.p. (associazione per delinquere), artt. 2 (utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e 8 (emissione di fatture o alti documenti per operazioni inesistenti) del d. lgs. n. 74/2000.L’operazione portata a termine è il frutto di un meticoloso lavoro di ricostruzione che ha permesso alle Fiamme Gialle di Salerno, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, di far emergere uno dei più articolati sistemi di frode al fisco, con riflessi su tutto il territorio nazionale, realizzato mediante la creazione di imprese ad hoc, la simulazione di operazioni commerciali, in realtà mai avvenute, e l’emissione di fatture false.