Primavera araba

Giuseppe Lembo

Finalmente siamo di fronte ad un cambiamento che, per come si caratterizza, è assolutamente inarrestabile; il primo concreto presupposto ed obiettivo deve essere la fine della repressione, di ogni repressione le cui strategie ormai non funzionano più. L’uomo di ogni dove della Terra invoca libertà e democrazia; invoca liberazione dalle oppressioni che hanno il volto di sempre, ossia sono basate sulla violenza, sulla sottomissione dell’altro o ancora peggio, sull’eliminazione dell’altro, in quanto visto come un nemico del proprio potere da continuare ad esercitare, costi quel che costi. Oggi il mondo vuole sentirsi più libero; ogni uomo del mondo vuole vivere liberamente la propria vita e non subire le violenze imposte da altri che sono sempre più disumane ed assolutamente indifferenti alla vita degli uomini, ossia dei propri simili. La TV e Internet rappresentano una grande finestra su un mondo che fa progressi sulla via della crescita umana, del cambiamento e dello sviluppo. Con la nonviolenza il mondo va meglio per tutti e fa conquiste superiori a quelle che si possono ottenere usando la forza e la sottomissione violenta dell’altro. Il governo dei forti del mondo sono ad un bivio: guidare la transizione o lasciare il potere. Non si accetta più che impunemente possano continuare a sparare sui manifestanti o riempire le carceri di arresti ingiusti, privando della libertà uomini la cui sola colpa è quella di essere contro il potere violento e disumano e per questo, costretti a subire la sofferenza delle carceri dure e senza alcun rispetto per la vita del “recluso uomo”. La comunicazione autentica sul web rappresenta una grande forza per far conoscere la violenza umana da parte di un’umanità sconosciuta e lontana che sente la vicinanza degli altri, anche attraverso il solo dialogo a distanza. Il web con la sua capacità di ridurre le distanze umane del mondo, rappresenta la grande rivoluzione di questo inizio di Terzo Millennio. Una rivoluzione di grande portata; una forza che cambierà profondamente le condizioni dell’uomo sulla Terra, rendendolo più vicino all’altro e più attento a costruirsi un mondo nuovo per sé e per i propri figli, rompendo, anche a costo di sacrifici estremi, le catene della sottomissione e della povertà che rendono disumana, per tanti, la propria vita sulla Terra.