Scafati: corretta informazione sulla chiusura “Scarlato”

Nella consueta prospettiva di una corretta e trasparente informazione, in relazione a quanto pubblicato in un articolo dal titolo “Il Ministro della Salute chiude l’ospedale Scarlato”, e in particolare a due passaggi: “una brusca accelerazione che supera le iniziative messe in campo dal Commissario Bortoletti che aveva creato una task force per riorganizzare la Struttura, non certo per chiuderla…”; “sconfessa anche il Commissario Bortoletti che aveva sempre detto che non ci sarebbero state chiusure di ospedali”,  la A.S.L. Salerno rappresenta che: 1) in riferimento al punto “a”, l’iniziativa di controllo avviata autonomamente – per questo non superata da alcunché – dall’Azienda dopo la chiusura del blocco operatorio dell’Ospedale di Scafati da parte dell’Autorità Giudiziaria, è finalizzata a ottenere una completa fotografia della situazione delle sale operatorie e delle farmacie dei Presidi Ospedalieri di questa Azienda, sedimentatesi nella gestione degli anni passati, propedeutica a pianificare una serie di interventi strutturali per migliorare, e adeguare ove necessario, tale settore vitale per garantire adeguati livelli di assistenza, mentre il comunicato diramato ieri dal Ministro della Salute on.le Ferruccio Fazio, e dal Presidente della Regione e Commissario ad Acta on.le Stefano Caldoro parla di “disattivare i punti nascita con ridotto livello di attività e/o potenzialmente a rischio, al fine di garantire al meglio la sicurezza dei cittadini, aldilà delle responsabilità che potrebbero emergere dalle indagini in corso e di riconversione”. 2) in riferimento al punto “b”, questa Gestione Commissariale non ha mai rilasciato dichiarazioni ad Organi di stampa e ha invero, sempre informato in modo trasparente tutto il personale e le Organizzazioni sindacali  durante le visite alle diverse strutture dell’Azienda che si stava procedendo ad una rilettura del Piano Attuativo  con termine di consegna alla Regione Campania fissato per il 30 giugno prossimo, e che l’idea ispiratrice era sempre quella più volte riferita al Presidente della Giunta Regionale on.le Stefano Caldoro e del sen. Raffaele Calabrò, di “specializzazione”, senza chiudere alcunché, come previsto dal decreto n. 49/2010.