Eboli: Guardie WWF rinvengono 4 bombe II guerra mondiale

Prosegue senza sosta l’attività di vigilanza da parte delle Guardie Giurate del WWF Italia nell’ambito del Campo di Vigilanza 2011, una attività che ormai da alcune settimane si sta svolgendo in Provincia di Salerno. In un contesto di controlli ambientali e di contrasto al fenomeno del bracconaggio le Guardie del WWF Italia a controllano territori spesso isolati ed abbandonati, e proprio in occasione di uno di questi controlli all’interno di una area di cava in parte dismessa presente in agro del comune di Eboli (SA), che gli agenti del WWF Nucleo di Salerno unitamente a personale di fuori regione, durante una più complessa attività di vigilanza coordinata dal responsabile del servizio, il Coordinatore Provinciale Albero Alfonso, hanno notato due contenitori in ferro affusolati che ad un piu’ attento ed accurato controllo risultavano essere, due bombe di aereo, probabilmente della seconda guerra mondiale, ancora complete di spoletta e quindi perfettamente funzionanti. Gli agenti, dopo il primo rinvenimento, con molta cautela hanno provveduto a delimitare l’area ed hanno immediatamente avviato una più capillare attività ispettiva, che consentiva di accertare la presenza a pochi metri di distanza di altri due residuati bellici, anch’essi apparentemente funzionanti. Dopo i primi attimi di inevitabile stupore per lo straordinario rinvenimento di ben quattro bombe inesplose e  pericolosissime, in un’area dove a pochissima distanza si scorgevano altresi’ mezzi meccanici e pale meccaniche impegnate in attività di movimento terra, immediatamente il personale del WWF, temendo tra l’altro che i residuati bellici potessero essere asportati,  contattavano i Carabinieri di Eboli (SA) che coordinati dal Tenente Manna F. e dal  Capitano Cisternino A. intervenivano tempestivamente sul luogo del ritrovamento al fine di avviare tutti i necessari accertamenti nonché la messa in sicurezza dell’area e consentire agli artificieri di avviare le operazioni di despolettamento e conseguente inertizzazione delle bombe. Il rinvenimento delle quattro bombe, della lunghezza di circa 90 cm e del peso apparente di circa 60/80 kg, completamente dissotterrate e ripulite consentiva infatti di ipotizzare che  ignoti di li a poco avrebbero tentato di asportarle probabilmente per utilizzarne il suo pericoloso contenuto in attività illecite. Si tratta di un rinvenimento che a causa della estrema vicinanza delle quattro bombe, consentiva anche di ipotizzare che nelle immediate vicinanze potessero essere presenti altre residuati bellici.  Si tratta di ritrovamenti a seguito dei quali il personale specializzato, al fine di attuare gli interventi di disattivazione,dovrà necessariamente attivare una nuova ricognizione, al fine di valutare le caratteristiche e la pericolosità degli ordigni nonché l’eventuale presenza di altre bombe in relazione all’ambiente e contesto dove si trovano. Solo successivamente si procederà al loro disinnesco ed alla distruzione nel luogo di rinvenimento o in cave situate nelle vicinanze, mediante l’esplosione controllata di cariche apposite, garantendo la massima sicurezza per la popolazione e le opere circostanti attraverso lavori ed apprestamenti atti alla protezione.  Le attività si svolgeranno in costante coordinamento con le forze dell’ordine e le autorità locali, per garantire la sicurezza nell’area di ritrovamento degli ordigni, l’eventuale evacuazione di centri abitati e l’interruzione, se necessaria, di strade e ferrovie.  Si tratta di ritrovamenti che in base ai dati statistici nazionali (circa dieci ordigni al giorno) per circa 3000 all’anno, fanno comprendere che nonostante la guerra sia ormai terminata da oltre sessant’anni, ancora oggi rischiano di provocare ingenti danni, feriti e persino vittime, benchè si tratti di ordigni ancora attivi, che di fatto non dovrebbero costituire più un pericolo tranne se non urtati. Per tale motivo un particolare elogio va rivolto alla sensibilità, attenzione e professionalità mostrata dalle guardie del WWF Italia che resesi immediatamente conto della pericolosità di quel ritrovamento, tempestivamente allertavano l’autorità giudiziaria per i necessari provvedimenti del caso.