Cruelty free

 Giovanna Rezzoagli

Cruelty free, senza crudeltà. Una dicitura che si trova sempre più spesso su vari prodotti di consumo, specialmente detersivi e cosmetici, ma anche detergenti per l’igiene personale. Una dicitura che indica come il prodotto sul quale viene riportata è stato prodotto senza cagionare sofferenza agli animali. Senza test crudeli e inutili. Anche in Italia siamo, finalmente è il caso di dirlo, liberi di scegliere. Liberi di spendere i nostri euro preferendo prodotti che rispettino anche l’etica etica personale di chi, come la scrivente, reputa che ogni creatura abbia diritto di non soffrire. Ovviamente i prodotti che non recano alcuna dicitura i test li eseguono, perché in un’affermarsi in crescendo di una morale eco-animalista, anche questo è un elemento da sfruttare. Un sogno che, piano piano, si va realizzando. In un’Italia che ha trasformato in penale il reato di maltrattamento ed uccisione di animale, si respira aria nuova. Come non sostenere, indipendentemente dalle proprie idee politiche, il progetto “La coscienza degli animali” del Ministro Brambilla? Finalmente si (ri)parla di abolizione della caccia, e lo si fa sul serio, raccogliendo migliaia di firme attraverso il sito del Ministro. Io ho firmato ieri ed è la prima forma di libertà che sento di aver potuto manifestare a livello civile da parecchio tempo a questa parte. Come non approvare la Coop che si è impegnata a vendere solo uova di galline allevate a terra? Semplicemente, se si ha una morale rispettosa della vita, di ogni vita, a mio parere, non si può. Vale la pena ricordare la legge del 2004, che ci pone ad un livello di civiltà degno di questo nome: “Il maltrattamento di animali, in diritto penale, è il reato previsto dall’art. 544-ter del Codice Penale ai sensi del quale: 1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.” Un mondo in cui valga la pena vivere, deve rispettare la vita, di tutti.

 

5 pensieri su “Cruelty free

  1. Gentile Giovanna, sono pienamente daccordo con Lei. Gli animali devono avere il loro sacrosanto diritto di vivere in pace e di non essere maltrattati da gente senza cuore. A tal proposito tempa fa scrissi la seguente poesia:

    POVERE BESTIE

    Dei falsi protettori d’animali
    lusingano e seviziano le bestie:
    le loro crudeltà sono fatali
    atti d’impudicissime molestie.

    Fan questo ad uccelletti e cagnolini
    per contentare i loro figlioletti;
    gli danno,si. leccornie e pasticcini,
    ma non si chiedon mai se son protetti.

    Sian diffidenti, quindi, cani e uccelli
    da quei che gli fan vezzi incontinenti,
    ‘chè son lascivi e poco onesti quelli

    che hanno , per le ferie, tuttavia,
    di già fissato i loro appuntamenti,
    lasciando uccelli e cani sulla via.

    Alfredo Varriale

  2. Carissimo Alfredo, grazie per il Suo apprezzamento e per il Suo prezioso apporto. In genere cerco di mantenere un “distacco professionale” verso le umane vicende, ma anche io come tutti ho i miei punti sensibili, con buona pace dell’aplomb che tento di conservare. Non tollero chi maltratta gli animali, nel mio piccolo non ho tema di espormi personalmente in difesa di chi non ha voce ed ho subito persino una denuncia per questo: sono stata accusata da un tale che aveva abbandonato sei gattini in uno scatolone di averli raccolti per mangiarli; più una serie di tentativi di intimidazioni da parte di alcuni “signori” cacciatori, persino una scarica di pallini mi sono presa, mi spiace solo che non mi abbiano ferito perchè almeno avrei avuto la soddisfazione di vedere chi mi ha sparato condannato (forse) a più di tre mesi, non essendo io un gattino od un cagnolino che secondo qualcuno può essere ucciso senza che il colpevole sia condannato ad una pena cotanto dura… Pazienza, io non ho paura di nulla se non di dovermi confrontare con la mia coscienza, e andrò avanti a difendere a spada tratta le mie posizioni. Però nel rispetto degli altri: disprezzando e detestando dal profondo ogni forma di violenza, altro non ho se non la forza delle parole e il coraggio di “metterci la faccia”. Per questo ho firmato il manifesto di Michela Vittoria Brambilla. Con stima infinita.
    Giovanna Rezzoagli

  3. Gli animali, specie quelli che vivono con noi, ci capiscono in tutto.Noi No! Non li capiamo o solo in parte.E questo perchè la loro è emozione pura,non contaminata dalla ragione come la nostra, la quale ci dà un forte senso di superiorità sulla razza animale. Ma questo senso di superiorità a volte è causa di manifestazione da parte dell’uomo di tutta la bestialità di cui è capace.Infatti nel mondo animale l’unica vera bestia è l’uomo, perchè è capace di infliggere sofferenze anche in modo gratuito, mentre gli animali feroci lo fanno solo per sopravvivenza e mai per il gusto di uccidere. Pertanto impariamo a rispettare gli animali, sia in quanto esseri viventi, sia come forme di vita da cui abbiamo spesso da apprendere, se imparassimo a mettere per un pò da parte la ns presunta superiorità e ci convincessimo che facciamo parte della stessa catena della vita ed ogni anello di essa è indispensabile per la sua sopravvivenza.Vorrei chiudere con alcune citazioni: Konrad Lorenz “L’anello tra la scimmia e l’uomo civilizzato esiste: siamo noi.” “Non c’è patto che nn sia stato rotto, non c’è fedeltà che non sia stata tradita; fuorché quella di un cane veramente fedele.” e ancora:”Chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significa essere amato.”(Arthur Schopenhauer),”Dobbiamo senza dubbio essere molto buoni con gli animali per molte ragioni, ma soprattutto perché hanno le nostre stesse origini.
    (San Giovanni Crisostomo)

  4. Cara Civetta, come non condividere? Siccome mi sembra che si sia sulla stessa lunghezza d’onda, segnalo questo link che, forse, merita attenzione, al di là della politica
    http://www.lacoscienzadeglianimali.it/index.php/sottoscrivi-anche-tu-il-manifesto
    Qualcuno sostiene che gli animali non abbiano emozioni consapevoli, io ne ho sempre avuti. Ora ho un bel micione di 17 anni di nome Giulio col quale vivo in una simbiosi unica. Io soffro di una patologia molto dolorosa, la nevralgia del trigemino, che colpisce all’improvviso, ebbene il mio gatto è in grado di “avvisarmi” di un attacco del male ore prima che avvenga: non mi lascia un attimo, vuole stare sempre vicino. Non è un caso, ormai è noto che la stessa cosa succede tra i cani e gli ammalati di epilessia. Quanti umani posseggono simili doti? Quanti umani cambierebbero strada avanti ad una persona colpita da una crisi epilettica? Grazie Civetta, buonanotte.
    giovanna

  5. Vorrei spendere anch’io qualche parola sulla mia cagnolina SIMBA, una “leoncina”” “bionda” meticcia (un incrocio con uno spinone)di circa 5 anni.Era stata destinata al cassonetto insieme ad altri 3 fratellini di pochi giorni. Per fortuna che il padrone passsando davanti ad un commerciante di animali gli ha chiesto se li voleva e così glieli ha dati. Era il periodo in cui mia figlia insisteva dicendoci:”non mi avete dato un fratellino, almeno datemi un cagnolino”. Fu così che ci deciidemmo a comprarlo e quando abbiamo conosciuto Simba, la più festosa ed affettuosa del gruppo, ce ne siamoo subito innamorati: aveva circa 2o gg. Si teneva nel palmo di una mano. Quando l’abbiamo portata a casa ha bevuto tanto di quel latte che si gonfiava a vista d’occhio e barcollava come un’ubriaca. Fino a 5-6 mesi, tenendola in braccio, si metteva a ciucciare il lobo dell’orecchio ( il grande istinto della suzione)e poi aveva le stesse esigenze di un bambino: mangiare , dormire , giocare tanto!Simba è’ un pò delicata di stomaco in quanto non è stata nutriita col latte materno.Ha mille modi per attirare l’attenzione e farti capire cosa vuole. In questi 5 anni meravigliosi trascorsi insieme Simba è considerata da mia figia come una sorellina e da noi come il fratellino che non è arrivato.Con lei ha giocato e gioca tuttora insieme alle amiche a rincorrersi nel parco, andare sulle giostrine , sullo scivolo, a rincorrere la palla …Pazze di gioia entrambe.In casa è stata abituata a non abbaiare, perchè viviamo in un condominio, anzi è festosa con tutte le persone che vi entrano e all’uscita le accompagna sempre fin sul pianerottolo e sta lì finchè non sente chiudere il portone giù. Comincia dal mattino con il suo “saluto” fetoso ad esprimere la sua grande gioia di vivere e continua poi tutto il giorno: quando deve uscire per la passeggiata, per fare il bagnetto, per farsi lavare il faccino e dopo ogni gesto di attenzione nei suoi confronti ti ripaga con la leccatina del GRAZIE.Simba conosce un frasario e un vocabolario piuttosto ricco del ns linguaggio e non è vero che dipende dal tono o dal gesto, ma dalla sola parola.E’ un’assidua ancella di mia figlia che lei riconosce come compagna di giochi e persona da difendere, mio marito come “capo” e colui che la porta a passeggio e me come la mamma da cui dipende per i bisogni fisiologici. E’ talmente una parte di noi che mi sembra di sentire la sua presenza in casa anche quando non c’è.Simba è ricca di una grande “umanità” .Noi le siamo semplicemente grati di esistere! Di due cose ha paura Simba e per questo abbaia: dei cani più grandi di lei (perchè una volta è stata aggredita) e dal camion della spazzatura che viene a scaricare i cassonetti…!

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