Terzigno: un’altra notte di caos e scontri tra i rifiuti

Valentina Manzo

Un’altra notte di scontri, cariche, disordini. Resta alta la tensione a Terzigno, dove molte strade di accesso alla zona della discarica sono state ostruite. Nessun camion di rifiuti è riuscito a sversare, al momento, proprio a causa delle barricate alzate dai manifestanti che si oppongono alla realizzazione del secondo sversatoio in Cava Vitiello, sempre nel Parco Nazionale del Vesuvio. Dopo gli scontri di giovedì, forze dell’ordine e manifestanti si sono fronteggiati nuovamente nella notte. I carabinieri e gli agenti di polizia si sono posizionati in più punti di via Panoramica, la strada di accesso alla discarica di rifiuti Sari. Gruppi di manifestanti si sono invece piazzati nella parte più a sud della zona al centro degli incidenti e hanno fatto esplodere alcuni grossi petardi. Una persona tra i manifestanti è stata sottoposta a fermo di polizia per detenzione di materiale esplodente. Diverse le accuse: adunata sediziosa, detenzione di materiale esplodente, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso dei disordini, da un gruppo dei manifestanti sono stati lanciati sassi, petardi e, secondo quanto riferisce la polizia, anche molotov. Le forze dell’ordine hanno reagito con il lancio di lacrimogeni e numerose cariche. Guerriglia urbana a Terzigno. Proprio per affrontare l’emergenza rifiuti, Silvio Berlusconi ha deciso di tenere un vertice ad hoc sulla questione dopo il Consiglio dei ministri per affrontare e individuare le soluzioni più idonee per eliminare i sacchetti dei rifiuti che sono tornati ad invadere le strade e che hanno comportato la protesta di diversi cittadini. Riferiscono alcuni dei presenti alla riunione dell’ufficio di presidenza, che il presidente del Consiglio ha definito ‘preoccupante’ la situazione a Napoli, non manifestando ottimismo sulle soluzioni. Per Berlusconi, infatti, spiegano le stesse fonti, al momento non ci sarebbe molto da fare, mancano strutture adeguate che possano portare ad una rapida soluzione del problema. A scatenare la nuova ondata di proteste era stata la decisione del governatore Stefano Caldoro e i presidenti delle Province di Napoli, Avellino e Salerno, Cesaro, Sibilia e Cirielli, di dare il via libera alla seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio, che sarebbe il piu’ grande sversatoio d’Europa. Un via libera che non è affatto andato giù ad amministratori locali (il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, si è dimesso dal Pdl) e alle popolazioni. Ma Caldoro non torna indietro: “C’è una legge e va applicata. E se la legge prevede che venga aperta la nuova discarica di Cava Vitiello, cosi’ sarà”, ha assicurato in un’intervista al Giornale. Sui manifestanti contro le discariche, Caldoro ha osservato: “C’è gente perbene e c’è gente che si inerisce per seminare il caos con la violenza”. SINDACO DI TERZIGNO DA BERLUSCONI, DOMANI IN CDM IL PROBLEMA DELLA DISCARICA – “Berlusconi ci ha assicurato che oggi durante il Consiglio dei ministri si discutera’ del problema della seconda discarica di Terzigno”. Lo riferiscono Domenico Auricchio sindaco di Terzigno e Stefano Pagano presidente del Consiglio comunale, dopo circa mezz’ora di colloquio a Palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. “Domani pomeriggio- ha spiegato Auricchio , ieri, ci faranno sapere cosa e’ stato deciso. Noi – rimarca – non vogliamo che si realizzi la seconda discarica a Terzigno”. Qualcuno nel bel mezzo degli scontri si è rivolto ai poliziotti: “Siamo gente perbene, dovreste difendere noi dai disastri di queste discariche e invece siete dall’altra parte. Noi però siamo contro la camorra che è l’unica ad avere interesse a far aprire le discariche”. Ma questo, a Terzigno, è solo il momento degli scontri.