Salerno: Turismo Internazionale, Mazzitelli per sequestro Fuenti

Si è  tenuta, presso il Grand Hotel Salerno, la conferenza stampa della Turismo Internazionale srl. L’incontro è stato convocato a seguito del provvedimento di sequestro dell’intero comprensorio del Fuenti nel Comune di Vietri sul Mare, operato ieri pomeriggio dalla Guardia di Finanza per conto della Procura della Repubblica di Salerno. Allo stato il provvedimento operato dalla Procura tende a invalidare la procedura autorizzativa conseguita con la Conferenza di Servizi  in Regione Campania l’1 marzo 2004. Queste le dichiarazioni di Dante Mazzitelli, socio della Turismo Internazionale srl: “Il provvedimento operato questo pomeriggio giunge nella fase conclusiva del progetto di recupero e riqualificazione dell’area, iniziato dopo la demolizione dell’Hotel Amalfitana, avvenuta nell’aprile del 1999. Già dallo scorso anno era stata completato e attivato lo stabilimento balneare. Il provvedimento operato dalla Procura di Salerno potrebbe suscitare reazioni quali rabbia, indignazione, rancore, ma ha prodotto solo stupore e amarezza. Ritenevamo chiusa la storia con la demolizione, evidentemente qualcun altro no.  Il provvedimento arriva nella fase conclusiva dei lavori, dopo oltre sei anni dal rilascio delle autorizzazioni e dopo due anni dall’inizio delle attività delle Spiaggia del Fuenti, che è parte integrante del progetto di riqualificazione. Appare un provvedimento senza fantasia. Infatti chi ha conosciuto, come me, la storia del Fuenti, vede con questo provvedimento riproporre esattamente lo stesso percorso di 30 anni fa. Non si può pensare, supporre, ritenere, ipotizzare che chi ha subito la demolizione del Fuenti possa nuovamente essere portato a reiterare in un qualche modo una storia, una realizzazione che non sia in ogni parola, atto o documento perfettamente rispettosa di tutte le procedure e norme di legge vigenti. Il provvedimento ritengo sia frutto di un grosso equivoco che traspare evidente dalla sua lettura in ordine a fatti e circostanze che avremmo avuto piacere di chiarire in via preventiva con il magistrato inquirente, così da evitare l’insorgere di congetture ed equivoci che, nei fatti, hanno portato all’emissione del provvedimento. Nessuno penso possa essere così folle da intraprendere una attività o realizzazione come quella che è stata intrapresa con il Parco del Fuenti, immaginando che tutti gli atti, tutte le opere potessero eseguirsi senza un controllo maniacale, pedissequo e costante di tutte, dico tutte le autorità, le associazioni, gli organi di stampa, i cittadini. La riflessione che faccio è la seguente: potrebbero oltre 24 enti ed istituzioni pubbliche essere state indotte in errore?La scelta a seguito della demolizione, operata nel 1999, fu quella di intraprendere un percorso di massima trasparenza e di massima partecipazione per condividere con tutte le autorità preposte, oltre 20 tra istituzioni pubbliche ed associazioni ambientaliste, un progetto che ha ottenuto tutte le adesioni e autorizzazioni necessarie in una procedura durata non certo un giorno o qualche settimana, ma oltre 4 anni. Progetto che per evitare equivoci possibili da una errata valutazione mediatica, è stato più volte illustrato anche in trasmissioni televisive di livello nazionale ed eventi pubblici. Abbiamo chiesto e ottenuto in tutti questi anni, dal 1999, di percorrere una strada trasparente e partecipata per evitare equivoci che portassero, come nel Fuenti abbattuto, a facili operazioni di speculazioni demagogiche. Restiamo fiduciosi nell’operato della magistratura”.

 

 

 

4 pensieri su “Salerno: Turismo Internazionale, Mazzitelli per sequestro Fuenti

  1. Mazzitelli ha ragione quando afferma che il progetto della nuova struttura fu approvato in una Conferenza di Servizi tenutasi presso la Regione Campania. Ma non può ignorare che il nuovo intervento – per la verità molto discutibile – contrasta evidentemente con il Piano Urbanistico Territoriale della Costiera. L’approvazione è, dunque, illegittima. A questo punto, bisognerebbe chiedersi: perché? Perché questa evidente illegittimità non fu rilevata dai rappresentanti degli enti (inclusi comune, regione e soprintendenza) che, in quella occasione, diedero il loro parere favorevole? Semplice svista (ma sarebbe stupefacente), o c’è dell’altro?

  2. Bravo Smart, condivido tutte le tue considerazioni e finanche le supposizioni ! La verità è che queste conferenze di servizi sono pericolosissime. Prima domanda: Area sottoposta al PUT, c’è la deroga da parte della Regione ? Tale zona era edificabile ? Passiamo oltre: il fuenti non doveva mai essere abbattuto visto che avrebbe dato tanti posti di lavoro, ma visto che è stato abbattuto si può comprendere il senso di far realizzare uno scempio simile ? Dal mare è uno scandalo. Ma chi è questo progettista ? Chi ha ideato un simile mostro ? Ed allora complimenti a finanza e procura, finalmente mettiamo un pò d’ordine in questa grande confusione.

  3. Oramai siamo diventati tutti giudici un Po come alla domenica vestiamo i panni di arbitro o allenatore. Ma veniamo al dunque. Si può dopo 6 anni (dico 6) accorgersi che qualcosa non va? Siamo sempre portati a pensare che ci sia qualcosa di losco dietro operazioni immobiliari specie se coinvolgono la meravigliosa costa italiana, ma dopo aver abbattuto una struttura può un imprenditore esporsi ad un secondo intervento della magistratura? E’ ragionevole pensare ciò ? E se dovesse risultare tutto in regola da un punto di vista autorizzativo chi paga il danno d’immagine? Perché si procede ad un sequestro prima di convocare l’imprenditore e chiedere la necessaria documentazione? Signori miei in questa vicenda sappia la magistratura che c’e almeno un cittadino italiano che non intende passare per pollo e che attende di vedere su che basi hanno fermato una struttura con tutte le autorizzazioni del caso e aspetta fiducioso altresì quella che sarà’ l’ormai necessaria ed inderogabile riforma della magistratura stessa tutto ciò affinché il cittadino abbia le necessarie garanzie prima di essere messo alla gogna.

  4. Non mi sembra che sia stato messo alla gogna nessuno. Nè, mi pare, che nessuno abbia dato dello speculatore a Mazzitelli. Ma se, per avventura, davvero la Conferenza di servizi tenutasi a Napoli dovesse aver autorizzato un progetto incompatibile con il Piano Urbanistico Territoriale della Costiera,cosa si dovrebbe fare? E’lecito chiedersi perché ciò è accaduto? E cosa dovrebbero fare i cittadini comuni, ai quali – per la tutela di un superiore interesse collettivo – vengono negate autorizzazioni per interventi ben più modesti? Mazzitelli non sarà uno speculatore, ma non faccia il martire.

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