Fisciano: “Riflessioni sull’eutanasia” al Teatro dell’Ateneo

Eutanasia. E’ questo il tema dell’incontro “Riflessioni sull’eutanasia” che si svolgerà martedì 18 maggio alle 9.30 presso il Teatro dell’Ateneo. L’incontro – introdotto dai professori Luigi Reina, Aniello Montano ed Enrica Lisciani Petrini è articolato in due sezioni: lo spettacolo Love-Lies-Bleeding di Don Delillo nell’adattamento teatrale di Carla Bagnoli e Luca Carli Ballola ed un dibattito con i professori Carla Bagnoli, Laura Bazzicalupo, Mario Capunzo, Carmelo Colangelo, Aniello Montano e Bruno Moroncini coordinato dalla professoressa Enrica Lisciani Petrini. Il dramma teatrale Love-Lies-Bleeding di Don Delillo (scrittore statunitense, di origine italiana, nato nel 1936) affronta il tema dell’eutanasia mettendo a nudo l’ambiguità di ogni posizione, sia di dissenso che di consenso. La “vita” del protagonista Alex Macklin, costretto su una sedia a rotelle in stato vegetale, è infatti oggetto di discussione degli altri personaggi (Toinette, la terza moglie, il figlio Sean e la giovane e ultima moglie Lia), divisi sulle loro posizioni ma uniti dalla necessità di decidere al posto dell’altro “qualcosa” di cui non sanno nulla: «quando termina la vita, o meglio, quando è giusto che termini la vita?»Lo spettacolo è interpretato da Monica Demuru, Giovanni Esposito, Beatrice Visibelli, Paolo Santangelo. Musiche di Mirio Cosottini. Effetti sonori & editing di Armando Marchetti. Sul tema si confrontano, nel dibattito che segue lo spettacolo, i professori Carla Bagnoli (Università del Wisconsin), Laura Bazzicalupo (Università di Salerno), Mario Capunzo (Università di Salerno), Carmelo Colangelo (Università di Salerno), Aniello Montano (Università di Salerno) e Bruno Moroncini (Università di Salerno).Eutanasia, accanimento terapeutico, testamento biologico sono oggi al centro di un’accesa discussione sulla quale convergono interessi scientifici e religiosi, economici e politici. «La morte o, come viene non a caso chiamata, la fine della vita – afferma la professoressa Lisciani Petrini – è oggetto di un’attenzione ossessiva e crescente, incrementata dalle pratiche scientifiche (la morte sembra poter essere, se non sconfitta, allontanata, procrastinata, dilazionata tramite cure sempre più sofisticate e avanzate). Ciò deriva da un motivo di fondo. Mai come nel nostro tempo la vita, il bíos, è diventato oggetto di un vasto e minuzioso sapere, tant’è che massima è diventata la sua espansione e la sua tutela, il suo incremento e la sua illimitata promozione. Ciò ha portato ad una legislazione sempre più attenta e quasi invasiva su questo aspetto: dall’istituzione degli ospedali fino ad un welfare, una politica della salute delle popolazioni, capace di penetrare negli aspetti infinitesimali della dimensione biologica-corporea della vita delle persone: dalle terapie mediche fino all’alimentazione passando ovviamente per la fecondazione. Questo è un aspetto tipico della nostra modernità e va sotto il nome, ormai ben noto, di bio-politica». Di qui la necessità di interrogarsi e confrontarsi sulle complesse questioni legate al tema dell’eutanasia: tutela della vita e assunzione della morte, politiche di welfare e libertà dell’individuo. «Al di là degli atteggiamenti contrapposti e talora specularmente dogmatici di rifiuto accanito o di difesa ad oltranza dell’eutanasia, volti a trovare in un caso e nell’altro soluzioni per dir così “pacificanti”– aggiunge Lisciani Petrini – l’incontro organizzato presso il nostro Ateneo ha l’intento di mostrare quanto il problema sia di difficile presa, presenti molte pieghe e domande irrisolte. Il che non ci esime, certo, dal compito di trovare una strada da percorrere». L’incontro è promosso dalla Facoltà di Scienze della Formazione, dal Dipartimento di Filosofia e dal Dipartimento di Teoria e storia del diritto e della politica dell’Università degli Studi di Salerno. Prevede anche la collaborazione con la Società Filosofica Italiana.